domenica 8 giugno 2014

La Guerra dei 14

14, di questi tempi, è un riferimento che più esplicito non si può: ricorre quest’anno infatti il centenario dello scoppio della Prima Guerra Mondiale. 14 è però anche il nome di un sito, sviluppato sulla scia delle commemorazioni sul centesimo anniversario, che proprio sul doppio significato attribuito a questo numero trova la sua particolarità .
Ma procediamo con ordine.

Edito in due versioni, tedesca e francese, il sito si presenta subito come molto dinamico ed interattivo, graficamente sobrio ma forse appesantito dall’incalzante musica che fa da colonna sonora a tutta l’esperienza di navigazione. Uso la parola esperienza non a caso: fin dalla Home, l’impostazione grafica e contenutistica si orientano verso una fruizione attiva più che conseguenziale, invitando letteralmente l’utente a scoprire il sito attraverso l’uso di mouse e tastiera.

sito tedesco









I titoli, un didascalico Diari della Prima Guerra Mondiale nella versione tedesca ed un più poetico Armi e Parole in quella francese, chiariscono meglio l’oggetto dell’elaborato: raccontare la Grande Guerra attraverso le 14 testimonianze di chi questa guerra l’ha vissuta.

Frutto di un’intensa collaborazione fra team multidisciplinari franco-tedeschi, il sito è parte di un progetto molto più ampio (comprendente tra l’altro la produzione di una serie tv) che ha impegnato per più di 4 anni professionalità specifiche quanto differenziate. Partendo dall’analisi di più di 1000 tra diari e corrispondenze personali, archivisti e ricercatori hanno selezionato i 14 testi da utilizzare come testimonianze dirette. La scelta è stata orientata dalla volontà di offrire un campionario il più possibile vario di personaggi ed esperienze che riproducessero la complessità degli eventi e delle popolazioni coinvolte: tutti (o quasi) i generi, le età, le appartenenze nazionali e politiche implicati nella Grande Guerra, vengono abilmente descritte dai personaggi scelti come testimoni emblematici. 

carrellata dei personaggi (nella sezione apposita)

Essi sono a tutti gli effetti i protagonisti del sito, che anche graficamente si incentra proprio sulle loro figure, quei 14 volti corredati dal nome e da una citazione proveniente dai loro diari. L’immagine del viso è composta da due parti che come in un collage uniscono l’immagine della persona reale a quella, per altro incredibilmente somigliante, dell’attore che nel film la interpreta. Questo accorgimento, tecnicamente molto ben eseguito, non appesantisce di fatto la fruizione, ed è probabilmente rivolto agli spettatori della serie che possono così riconoscere subito una figura ben familiare. Il link  “La mia storia”, posizionato accanto alle immagini, permette di accedere alle schede personali. L’immagine del volto è qui corredata da date di nascita e morte, paese di provenienza, e da un ulteriore link che porta alla scheda biografica vera e propria. Subito sotto appaiono due barre temporali, una orizzontale ed una verticale.


Quella orizzontale definisce il periodo bellico ed è corredata dagli eventi più significativi, quella verticale è invece propria della biografia del personaggio. Lo scroll del mouse o le frecce della tastiera fanno spostare il cursore sulla barra orizzontale e scorrere quella verticale. Succede così la magia: gli eventi bellici e la biografia del personaggio interagiscono posizionandosi entrambi sulla linea verticale in un susseguirsi di riquadri contenenti le citazioni dai diari, ma anche video, foto d’epoca ed immagini provenienti dalla fiction. La realizzazione tecnica del sito è curata e molto ben eseguita. Una scelta stilisticamente molto adeguata allo scopo di descrivere la guerra come esperienza di popoli e persone, è ad esempio quella di mantenere i volti dei personaggi sempre ben visibili sulla parte alta dello schermo, sia per quanto riguarda il protagonista della scheda che per i restanti 13 personaggi.

Molto interessante è poi anche la possibilità di giocare con una vera e propria Macchina del Tempo (Zeitmachine e Machine à Remonter), attraverso cui scoprire aspetti poco conosciuti del periodo bellico. Questa sezione del sito è costituita da immagini interamente disegnate e in cui protagonisti sono questa volta personaggi tipizzati che rispondono alle domande Chi ero? Dove ero? Cosa ero?.

personaggi della Macchina del Tempo

Dei menu a tendina permettono infatti di selezionare i personaggi (per sesso, età e nazionalità), protagonisti di singole scene che vogliono raccontare specifici spaccati di vita del periodo bellico. I simboli dei link qui presenti suggeriscono un’esperienza di navigazione che vuole essere sensoriale e virtuale insieme: l’utente viene infatti a conoscenza di cosa avrebbe sentito, ascoltato, assaporato, odorato e visto se fosse stato quel personaggio.


Materiali compositi (foto, registrazioni d’epoca , oggetti di uso quotidiano) vengono mostrati, spiegati ed abilmente contestualizzati, riproducendo un’ immagine a tutto tondo della vita del tempo. Come nel sito principale, anche in questa sezione è dunque nel particolare di un microcosmo quotidiano che si cerca, per altro trovandola, la chiave giusta per descrivere il quadro d’insieme.

La prospettiva adottata, multinazionale ed individuale al tempo stesso, ha in effetti il pregio di disegnare un ritratto quotidiano e verosimile della Grande Guerra, lontano dai toni in bianco e nero di troppa parte della retorica commemorativa. Si percepisce, pure attraverso il freddo schermo del computer,  l’umanità negli eventi, il vissuto quotidiano della popolazione in buona parte della sua variegata complessità, senza cadere in generalizzazioni universali che sminuirebbero la specificità del periodo. La guerra non appare come lo sfondo su cui i protagonisti operano, ma è essa stessa personaggio fondamentale con cui i testimoni si trovano ad interagire. Le paure, gli affetti, la quotidianità della vita, le caratteristiche stesse proprie delle persone, subiscono importanti trasformazioni a contatto con gli accadimenti piccoli e grandi della Storia. Come d’altra parte specificato nelle intenzioni degli autori, attraverso “il ritratto di anonimi che hanno vissuto questa guerra” si delinea così la parabola di una storia della mentalità, nazionale ed europea al tempo stesso, negli anni 1914-1918, mentre attraverso il gioco della Macchina del Tempo si fa esperienza del vissuto più quotidiano di quegli anni.

La volontà di oltrepassare le narrazioni nazionali sulla Prima Guerra Mondiale in direzione di una storia condivisibile anche partendo da “fronti” opposti, quello francese e quello tedesco appunto, è sicuramente un’altra delle caratteristiche più interessanti di questo pregevolissimo lavoro. Per capirci è come se i discendenti di indiani e cowboy decidessero finalmente di abbandonare il gioco delle parti e raccontare insieme l’avventura del lontano West, ponendo le basi per una riflessione nazionale seria ed onesta. Ogni riferimento, ovviamente, non è affatto casuale. 

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