giovedì 26 giugno 2014

Antichi Documenti: Il portale dell'Archivio di Stato della Repubblica di San Marino



L’Archivio di Stato della Repubblica di San Marino ha realizzato, alcuni anni orsono il sito web “Antichi Documenti”  in collaborazione con un ente bancario molto noto sul territorio, la Banca di San Marino, che ha sponsorizzato la realizzazione.
L’operazione si propose di mettere on line alcuni dei documenti più importanti dello Stato, come il Placito Feretrano, scoperto nel XVIII secolo da Annibale degli Abati Olivieri, che costituì la risoluzione di una controversia giurisdizionale per il possesso di alcuni terreni fra l’Abate Stefano di San Marino e il Vescovo di Rimini.

Il Placito riveste particolare importanza per la storia della Repubblica, essendo il documento più antico, risale infatti al 885 D.C., conservato in Archivio.
Il sito si divide in sei sezioni: Atti Giudiziari; Carteggio; Bolle e Brevi; Istrumenti del Governo; Censimenti; Verbali del Consiglio, tutti accessibili successivamente all’ingresso con propri login e password ottenuti a fronte di una prima registrazione.






Certamente interessante per i cittadini la sezione “Censimenti”, dove sono riportati gli “stati d’anime” detenuti dalle parrocchie a partire dal 1634 e le schede di censimento della popolazione residente per le indagini compiute nel 1865, 1874, 1899 e 1947. Ogni documento è on line scannerizzato e chiunque può lanciare la ricerca e risalire alle proprie origini familiari attraverso un cognome come è visibile nella immagine allegata relativa alla scheda del 1947 per la famiglia Rondelli.

Le immagini sono visibili in alta o bassa risoluzione, ma ne è bloccato il salvataggio sul proprio computer. Questo è uno dei primi limiti che si incontrano visionando questo sito, già graficamente non accattivante e di impostazione non moderna e pressoché monocromatica.
La grafica è infatti fredda, con l’immagine che non riempie lo schermo ma solo parte di esso. La procedura di recupero password, testata per prova, non ha portato ad alcuna risposta una volta completata con l’invio del messaggio di richiesta, anche a distanza di giorni, come se il sito non fosse più presidiato.
La catalogazione delle voci archivistiche nelle sezioni citate rispetta l’intitolazione attribuita da Carlo Malagola nell’inventario de “L’Archivio Governativo della Repubblica di San Marino”, come enunciato nella pagina web di apertura, ma poi la ricerca fra i Verbali del Consiglio, ovvero gli atti parlamentari della Repubblica, ha bisogno della definizione di tutti i parametri e non può essere fatta, ad esempio, solo per anno. Si presuppone quindi una già avvenuta consultazione cartacea o comunque una conoscenza approfondita dell’argomento per consultare on line il documento ricercato.
Il catalogo dei documenti non è stato aggiornato da tempo e se per alcune sezioni sarebbe impossibile aggiungere documenti, come ad esempio per la voce relativa agli “stati d’anime”, per altre, come, ad esempio “Bolle, Brevi,…” risulta permanere l’inserimento di soli tre documenti, senza l’aggiunta nel corso degli anni di ulteriori testimonianze.
In conclusione il sito sembra da tempo ”fermo“ e l’idea di pubblicare on line il catalogo archivistico della Repubblica appare bloccata nel suo divenire. A parere di chi scrive sarebbe necessario un aggiornamento del sito, a partire dalla grafica e dalle impostazioni di ricerca, con l’inserimento di nuovi documenti e la possibilità per i ricercatori di accedere, sempre tramite autenticazione, a un sempre più completo e dettagliato catalogo informatico. Andrebbe poi prevista la possibilità di scaricare documenti previo magari il pagamento dei diritti di archivio con carta di credito su sito sicuro, sia nella loro completezza che per estratti di singole pagine.
In questo senso il contributo di enti finanziari che volessero nuovamente garantire un supporto all’operazione consentirebbe probabilmente di rilanciare una operazione importante per la conoscenza della storia nazionale sammarinese, magari anche con la creazione di posti di lavoro, magari temporanei, in un ambito culturale specializzato, che possano sopperire a recenti pensionamenti e trasferimenti ad altre funzioni di operatori. Gli “Antichi Documenti” tornerebbero così a vivere per mano di giovani storici e archivisti, fortificando la tradizione e le radici di una comunità statuale unica fra i microstati europei.

Nessun commento:

Posta un commento