lunedì 23 giugno 2014

Le storie del National Mall

All’inizio del Marzo 2014 è stato lanciato il sito Histories of the National Mall http://mallhistory.org/, sviluppato dal “Roy Rosenzweig Center for History and New Media”, centro universitario che da anni utilizza l’informatica e la tecnologia digitale per comunicare la storia.
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Il sito ha come scopo quello di informare turisti e cittadini sulla storia del National Mall, viale monumentale al centro di Washington D.C. progettato per volere dell’omonimo presidente George dall’architetto ed urbanista Pierre L’Enfant nel 1790. A partire dalla fine del’800 cominciò la sua trasformazione da luogo caotico dedito al commercio in luogo di commemorazione e memoria (un esempio su tutti, il Lincoln Memorial), di musei e ministeri, ma anche scenario di imponenti proteste politiche e sociali: in pratica, il cuore della capitale americana.

Il sito è costruito per essere facilmente accessibile sia da computer che da smartphone, con lo scopo dichiarato di diventare un prezioso strumento per i numerosi visitatori che quotidianamente si aggirano curiosi per i circa 3 km di estensione del parco. 
Il nome scelto - Histories of the National Mall invece di History - rende già chiaro l’intento: non quello di una mera ricostruzione di fatti, ma più un mosaico composto da varie storie, personaggi, eventi svoltisi nell’arco di più di 200 anni.

L’articolazione in quattro sezioni principali - mappe, esplorazioni, persone ed eventi passati - rende facile ed intuitiva la navigazione.

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In “mappe” i punti di interesse sono segnalati con semplici contrassegni blu o con punti verdi al cui interno è indicato il numero di “sottosegnali” blu contenuti. Cliccando su un punto si apre una piccola finestra, da cui si può passare ad una scheda più approfondita, con date e maggiori particolari.

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Le schede riguardano gli argomenti più svariati, dalla politica, alla storia della città, del costume, dell’architettura. Il fiore all’occhiello di questa sezione è senz’altro la funzione “filtro”: infatti non solo è possibile scegliere la tipologia di file che si sta cercando (immagini, documenti, audio, video, luoghi), ma soprattutto si può selezionare il periodo storico di riferimento. L’utente ha a disposizione 8 mappe storiche che, una volta selezionate, si vanno a sostituire a quella moderna, rendendo più chiaro il cambiamento dell’area nel corso del tempo e la relazione tra i diversi eventi storici e il momento in cui sono accaduti. Nota positiva, la segnalazione della fonte della mappa e della data precisa in cui è stata creata.

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Se si cammina per il Mall, una piccola stella segnala la propria posizione e, scegliendo una mappa storica, vengono segnalati punti di interesse nelle vicinanze relativi a quel periodo.
La sezione “eventi passati” presenta un elenco in ordine cronologico di episodi storici relativi al Mall. Si può anche decidere di navigare secondo tipologia di eventi, quindi non seguendo una linea temporale.
La sezione “esplorazioni” offre una serie di approfondimenti storici di vario argomento, dalla politica ai monumenti, alla società, posti sotto forma di domanda, le cui risposte sono frutto di documentate ricerche storiche negli archivi e biblioteche di Washington e del Distretto di Columbia. L’ultima sezione, “persone”, consiste in brevi biografie di personaggi e personalità che hanno avuto a che fare con il National Mall.

Le varie sezioni, seppur interessanti, risultano un po’ “statiche”. Le schede sono quasi sempre accompagnate da una sola fotografia e raramente da contributi audio o video. Eppure ci sono eventi che sono stati più volte ripresi dalla televisione e dalla radio e che sarebbe bello rivedere o riascoltare nel giusto contesto.
Probabilmente il difetto più grande di questo sito è un altro: dichiarandosi apertamente indirizzato verso gli utenti “sul posto”, trascura quelli che lo consultano da casa, non offrendo una struttura adeguata alla ipotetica mole di informazioni che potrebbe contenere. Allo stesso modo, però, non è abbastanza calibrato per gli utenti mobile, con una struttura troppo pesante per essere visualizzata velocemente da un turista. Forse sarebbe più opportuno pensare di realizzare un’applicazione con contenuti più leggeri e fruibili anche offline, in modo da poter trarre vantaggio dalla scarsità di contenuti multimediali.




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