giovedì 11 settembre 2014

La sostenibile leggerezza di Art City Mobi


Come sono cambiate oggi le guide con l'avvento delle nuove tecnologie informatiche? Sono passati i tempi in cui bisognava per forza andare in libreria e perdere ore a sfogliare le guide cartacee per trovare quelle più esaustive o interessanti. Adesso esistono metodi più immediati, grazie ai quali non è più necessario riempirsi le biblioteche personali con volumi di ogni città: è sufficiente con un semplice clic trovare più informazioni contemporaneamente.

L'accesso ai nuovi mezzi di comunicazione è però talmente aperto che si corre spesso il rischio di trovare materiale prodotto in modo approssimativo da persone inesperte. Dilettanti informatici possono usare piattaforme gratuite per fare siti, a qualità ovviamente ribassata. La stessa cosa vale per le app: per realizzarne una valida bisogna investire almeno diecimila euro. Ci sono siti che permettono di crearle gratuitamente, a scapito però del valore finale. Grazie a questo espediente ne fioriscono fin troppe, ma le recensioni degli utenti, se ignorate, possono rappresentare la pietra tombale della propria – presunta - attività. Quindi è tanto facile entrare nel mercato, quanto uscirne.

Una via intermedia, come nel caso di art-city.mobi sono quelle piattaforme dinamiche che permettono di rendere il contenuto web ottimizzato per il cellulare: queste, denominate “applicazioni web”, evitano la creazione di un software esterno da scaricare. Con i siti statici l'utilizzatore perde tempo, perché è obbligato a “zoomare” per ingrandire i caratteri e/o a utilizzare le barre per scorrere il contenuto in orizzontale. Con uno dinamico come questo, invece, si può scorrere in verticale tutto il testo, senza danni alla vista.
Questo sistema, quindi, è intelligente, perché evita di investire sulla creazione di un software esterno: basta modellare il sito web già esistente, riutilizzando i propri contenuti senza gravare troppo sul prodotto offerto e sulla memoria del telefono.


Schermata iniziale dell'app Art-City.mobi
Art-city.mobi è un’applicazione sviluppata da APT servizi (l'Azienda di Promozione Turistica) in grado di fornire un elenco descrittivo dei nove capoluoghi dell'Emilia-Romagna. È una guida on line che permette ai visitatori di conoscere molte caratteristiche e informazioni utili per orientarsi in modo essenziale e pratico nel corso del proprio viaggio.

Come si può vedere, cliccando la “i” in alto a destra, si possono avere tutti i contatti e ottenere quindi una garanzia sull’attendibilità delle informazioni che si andranno a cercare.
I testi sono organizzati in varie sezioni da cliccare di volta in volta. Questa struttura è agevole, perché nel cellulare c’è uno schermo più piccolo, e in tal modo l'utente può selezionare direttamente solo le informazioni ricercate. Inoltre, per non generare confusione, il sito è abbastanza essenziale ed immediato. In generale, grazie ai caratteri più grandi dei testi, l’applicazione è migliore sul cellulare, per ogni pagina visualizzata.

La schermata iniziale prevede tre voci che rappresentano le funzioni principali: “Luoghi”, “Speciali” e “Impostazioni”.


Alla voce “Luoghi”, si possono visualizzare le aree tematiche delle varie città: luoghi dove dormire, eventi, fiere e congressi, monumenti storici, mostre permanenti, musei, musei del gusto, pacchetti e offerte, siti archeologici, siti Unesco, teatri, ville, rocche e castelli.
L'elenco non è sempre esaustivo, perché in alcune pagine vengono indicati solo i luoghi e i servizi più importanti; tuttavia, ciò può risultare utile per chi ha fretta e non ha tempo per approfondire. Però, si trovano anche informazioni sulla provincia, più spendibili da utenti con più tempo a disposizione.
In sostanza non è un'app per addetti ai lavori, che privilegeranno guide o manuali cartacei più approfonditi e comodi da consultare, ma per coloro che necessitano di informazioni più basilari.


La sezione "Luoghi" all'interno dell'app Art-City.mobi


Grazie al grassetto, i titoli sono ben visibili. Non si può dire lo stesso per le icone: sono di piccole dimensioni e molto stilizzate; inoltre, l’utilizzo dei colori grigio e nero non giova molto alla comprensione.
Molto importante notare che, a differenza di altre app, non c’è una sezione dedicata ai trasporti e/o all’accessibilità dei vari luoghi. Questa è una grave mancanza, perché l'utente è obbligato a cercare le indicazioni mancanti su altri siti o app: BOlogna, per esempio, è graficamente molto intuitiva e presenta delle immagini simpatiche e colorate, che permettono di capire subito il contenuto, senza bisogno di leggere il titolo.




BOlogna - screenshot
L'app BOlogna e la sua forma grafica più "accattivante"




Sempre nella prima sezione di Art City Mobi, cliccando sulla lente ’ingrandimento a sinistra, si può cambiare città, selezionando i criteri di ricerca: Ovunque, Vicino a me, Per provincia.
Più semplicemente, in alternativa, si può digitare la zona richiesta nella barra bianca orizzontale.

In ogni contenuto all'inizio si trova l'icona “Dove?”, che però è piccola e non visibile immediatamente. Cliccandola, si apre una piccola mappa: sarebbe stato meglio integrarla direttamente. Comunque in tal modo si sa solo dov’è il posto, ma non come raggiungerlo. Tramite i pulsanti è possibile ingrandire o rimpicciolire la mappa e scegliere la vista dal satellite.

Ogni pagina dei contenuti si divide in tre parti: "Info utili", "Descrizione" e "Feedback"
Questa standardizzazione è utile, perché permette di capire rapidamente dove cercare le informazioni richieste.
In ''Info utili'' sono presenti i contatti. 
Nella ''Descrizione'', invece, c'è una nota storica che illustra il luogo presentato. La fonte è affidabile, perché proviene dall’archivio dell’Apt–Comune di Bologna. Le notizie si limitano all’essenziale ma la chiarezza e la leggibilità del testo sono in definitiva buone. Quindi, direi che un'app di questo tipo possa essere funzionale a chiunque sia interessato a informazioni di base e a qualche dato storico.
Infine, “Feedback” permette di segnalare opinioni e/o eventuali errori.

Nella seconda sezione, Speciali, ci sono due sottocategorie, “Preferiti” e “Consigliati”: nella prima si salvano i luoghi che interessano di più all'utente; nella seconda, invece, si può vedere quello che è apprezzato maggiormente dagli utilizzatori. 
Spesso può accadere che nelle app le funzioni presentate non operino correttamente. Se l’utente segnala questa carenza e lo sviluppatore lo risolve, non è un problema. In caso contrario, alla lunga si perdono utilizzatori e, di conseguenza, pubblicità e ricavi, visto che la maggior parte dei software si sostiene grazie agli sponsor.

L’ultima sezione, Impostazioni, in modo molto intuitivo, permette di stabilire la distanza in chilometri, rispetto a cui ricercare i luoghi o eventi di interesse. Cliccando sopra il numero si può modificare. Una volta effettuata la scelta si deve semplicemente selezionare “Registrati”, per 
memorizzarla.



Le distanze chilometriche selezionabili nella sezione "Impostazioni"
L’impressione generale è che nella sua essenzialità questa app sia più funzionale per lo smartphone che non per il computer. Però ci sono diversi margini di miglioramento. Altre app, infatti, hanno delle icone a fianco dei titoli, che permettono immediatamente all’user di capire cosa risponde alle sue esigenze, senza dover necessariamente leggere. Si sa: un’immagine vale più di mille parole.

Ci sono applicazioni che sono standardizzate da software house esterne: esse sono graficamente più belle, ma molto imprecise, perché tali aziende non conoscono le singole città. Se volessero, però, potrebbero assumere dei consulenti locali per migliorare anche l’accuratezza dei dati.

Quindi, Art City Mobi, se vuole restare sul mercato, deve coprire le proprie lacune, soprattutto a livello di design. Per questo potrebbe attivare una collaborazione con il Comune di Bologna, che ha da anni un sito web turistico www.bolognawelcome.com che, quanto a contenuti e design, è molto avanzato. Comunque, non è trascurabile il dettaglio che non si deve scaricare un software e non avere problemi di spazio nella sim dello smartphone per poter accedere al sito, ma lo si può raggiungere col browser.


venerdì 5 settembre 2014

AreaStorica: per fare un'App, non basta un'app

AreaStorica è un’app recentemente realizzata dal Ministero della Difesa con lo scopo di avvicinare un pubblico vasto ed eterogeneo alla storia militare nazionale, mettendo al contempo a disposizione parte del patrimonio documentale conservato negli archivi di Ministero ed Armi. Gratuita e disponibile per iOS, Blackberry, Windows Phone ed Android, AreaStorica si caratterizza per una grafica semplice quanto immediata che rende l’esperienza di navigazione subito piacevole e davvero alla portata di tutti.

menù di navigazione con, in alto
a destra, tasto di condivisione
Fin dalla Home scorrono in presentazione fotografie provenienti dagli archivi storici di Ministero della Difesa, Esercito, Marina, Aeronautica e Arma dei Carabinieri e che ne descrivono un’interessante storia per immagini. Un’intera sezione  è dedicata al Centenario della Grande Guerra, o meglio agli eventi per esso organizzati di cui vengono fornite brevi descrizioni complete di link appositi. I Luoghi della Memoria è invece a sua volta suddiviso in tre sottosezioni  (Zone Monumentali, Sepolcreti, Monumenti e Sacrari) ognuna delle quali presenta un elenco di luoghi di cui vengono fornite foto, descrizioni anche molto dettagliate ed informazioni riguardo il periodo storico a cui sono collegati. La Banca Dati dei Caduti permette invece di ricercare, inserendone il nominativo,  il luogo di sepoltura dei caduti in guerra e l’eventuale presenza nell’Albo d’Oro della Prima Guerra Mondiale. Molto interessante è anche la sezione Video, in cui filmati d’epoca opportunamente commentati vengono a creare un campionario di minidocumentari, a cura del canale “AreaStorica” della WebTV del Ministero della Difesa . Le successive sezioni rimandano infine alle rispettive aree storiche curate da Stato Maggiore della Difesa, Esercito, Marina Militare, Aeronautica Militare ed Arma dei Carabinieri.


Interessantissimi le foto e i filmati d’epoca fruibili ad ottima risoluzione, come l’elenco dei luoghi della memoria opportunamente recensiti e a vario titolo collegati con il Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti in Guerra. Lodevole infine la volontà di mettere a disposizione la Banca Dati dei Caduti e delle loro sepolture a chiunque, per motivi personali o di ricerca, ne sentisse la necessità.

Impeccabile dal punto di vista della realizzazione tecnica, l’app sembra però soffrire di qualche carenza sul piano progettuale.  In controluce traspare infatti il solito peccato originale che vizia irrimediabilmente molta parte della produzione multimediale di argomento storico:  quello di considerare il mezzo multimediale come una mera estensione del testo scritto tradizionale, di cui si riprendono tanto le strutture che i linguaggi.

AreaStorica pur essendo un’app riporta in realtà abbastanza fedelmente la configurazione e una buona parte delle pagine della sezione Area Storica del sito del Ministero della Difesa, esso stesso navigabile attraverso un minibrowser interno che si apre, seppure in maniera non subito evidente,  selezionando alcune delle sottosezioni.

da notare i tasti di navigazione del browser in alto a destra ed il menù del sito del Ministero della Difesa al centro

La maggior parte dei contenuti  sono d’altra parte testi, anche piuttosto lunghi per un prodotto agevole e veloce come l'app. Le immagini e i video sono presenti in quantità decisamente minore, in sezioni meno curate (alcuni dei video ad esempio si interrompono bruscamente senza trattare il tema del titolo), spesso senza didascalie adeguate e quasi sempre come aggiunta al testo scritto (alcune delle immagini che accompagnano i testi non sono inoltre selezionabili, ed è quindi impossibile ingrandirle a sufficienza per poterle vedere chiaramente sullo schermo di uno smartphone o di un tablet). 

Un apposito tasto permette di condividere la maggior parte dei contenuti tramite mail, social networks e servizi di messaggistica. L’interattività concessa da questa app però si ferma qui. La navigazione procede per sezioni statiche, piuttosto lineari e non collegate tra loro, costringendo di fatto l’utente a seguire un percorso preimpostato e a dover tornare ogni volta al menù principale per esplorare le altre sezioni.  Queste presentano inoltre un notevole grado di disomogeneità tra loro, evidente soprattutto dall’inevitabile confronto tra le parti riguardanti le singole armi, tradendo così la mancanza di un progetto unitario uniforme a favore di una sorta di collage di progetti simili ma distinti.

aree storiche di Marina e Carabinieri a confronto







Si ha poi spesso l’impressione che non vengano sfruttate in pieno le potenzialità di uno strumento, l’app appunto, interessante proprio per la flessibilità e la “leggerezza” di fruizione che offre. In questo senso esemplare è il caso della sezione dedicata ai Sepolcreti: dalla lista si accede alle schede singole di ossari e sacrari,  le quali contengono sì gli orari di apertura e le indicazioni stradali per raggiungerli, ma senza nessuna mappa che ne indichi visivamente la posizione.  Una buona parte dei sepolcreti  sono inoltre dedicati ai caduti della Grande Guerra e sono dunque posizionati in una zona geografica relativamente ristretta, ideale per suggerire percorsi d’insieme anche fisici, magari tramite una mappa più o meno interattiva  che ne indichi anche la vicinanza ai luoghi degli eventi bellici a cui sono collegati (che sono per altro trattati in una sezione ben distinta e di nuovo non comunicante con questa).

Il materiale messo a disposizione tramite questa app è nell’insieme molto interessante ed istruttivo: le foto d’epoca o recenti, i video, i luoghi della memoria  e la banca dati dei caduti sono di fatto un patrimonio nazionale, che Area Storica ha di certo il merito di aver reso fruibile alla collettività tramite un mezzo tecnologico alla portata di tutti. Un’impostazione progettuale forse troppo rigidamente ancorata a mezzi comunicativi tradizionali ha però imbrigliato le potenzialità del prodotto, rendendolo certamente adatto ad un pubblico mediamente esperto o appassionato della storia militare ma poco allettante per molti altri, svilendo almeno in parte l’ottimo proposito di  “valorizzare e diffondere tutto il patrimonio storico presente sul portale della Difesa e nei siti delle Forze Armate” e di “conoscere e approfondire tutto ciò che è legato alla Grande Guerra, della quale quest’anno ricorre il Centenario”.

giovedì 4 settembre 2014

A spasso per la dimora dell'imperatore. Villa Adriana di Tivoli ricostruita in 3D dagli americani.



La residenza di Tivoli dell'imperatore Adriano, edificata nel II secolo d.c., l'affascinante Villa Adriana, dopo cinque anni di duro lavoro, è stata tutta ricostruita in 3D grazie agli Stati Uniti. E' on line un progetto straordinario, realizzato dal Virtual World Heritage Laboratory dell’Università dell’Indiana, diretto da Bernard Frischer, in collaborazione con l' Idia Lab della Ball State University, guidato da John Fillwalk. Grazie a fondi pubblici della National science foundation e a finanziamenti privati, le due istituzioni hanno dato vita a un vero e proprio viaggio nel tempo, persino animato da alcuni personaggi. 


I resti di Villa Adriana a Tivoli
La simulazione mostra come la Villa appariva durante l'impero di Adriano e può servire per l'insegnamento e la ricerca, l'utente può scegliere tra una varietà di avatar che rappresentano diverse classi sociali, generi e occupazioni. L'obiettivo è di mostrare, attraverso gli avatar, un sistema di vita e di costumi. "The digital Hadrian's Villa Project" è qualcosa che pensa di unire la ricostruzione e la ricerca storica scientificamente dettagliate e il fascino dell'immersione nel passato attraverso la digitalizzazione. Un viaggio nel tempo ricco di scoperte da fare, una grande occasione di conoscere la Storia in modo moderno.


Villa Adriana in 3D
Quindi non solo video che ricostruiscono tridimensionalmente nei minimi dettagli ogni luogo specifico della Villa, riconosciuta Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco, ma una vera e propria impressionante simulazione, che consente di immergersi nella fastosa vita quotidiana all'epoca dell'imperatore Adriano (117-138 d.c.). Utilizzando la piattaforma per lo sviluppo di videogiochi Unity 3D, l'archeo-informatico Frischer, fra i primi studiosi a utilizzare modelli 3D computerizzati per ricostruire siti del patrimonio mondiale, ha dato vita a un ambiente di apprendimento tridimensionale davvero affascinante. Per il momento è possibile apprezzare la splendida simulazione 3D sui siti virginia.edu, idialab.org e su youtube.



La schermata per la scelta dell'avatar
Il “Digital Hadrian’s Villa Project” a prima vista sembrerebbe non aver limiti per com'è scientificamente e tecnicamente preparato, ma non è così; dal punto di vista dell'accesso il procedimento è ancora un po' difficoltoso e si spera che la fruizione possa essere agevolata nei prossimi mesi. Inoltre l'assenza di traduzione significativa nella narrazione e nei testi della simulazione rappresentano una mancanza non da poco, un limite probabilmente da colmare in futuro: non certo tradurre tutto nel latino dell'imperatore Adriano, ma almeno nelle principali lingue europee sarebbe opportuno. Facilitare in ogni modo l'accesso ad una così grande possibilità, rendendola disponibile al maggior numero di persone, dovrebbe essere doveroso visti e considerati l'impegno archeo-informatico profuso e la spesa riversata nel progetto. 



Altra veduta in 3D
Questo fantastico viaggio in lungo e largo per l'Hollywood dell'antichità, vivendo la vita dei piani alti e quella dei piani bassi al tempo dell'imperatore Adriano, è quindi un progetto studiato e sviluppato negli Stati Uniti, e l'Italia? ll nostro paese, che ha ricevuto in eredità i beni culturali più preziosi del mondo, si lascia sfuggire queste grandi opportunità e si vede superato nella possibilità di sfruttare le nuove tecnologie nella ricostruzione e nell'approfondimento della nostra Storia. Le forze intellettuali e tecnologiche non ci mancano, dalle università ai professionisti, alle start-up, per non dire del Cnr. Eppure il rammarico è grande se si pensa che questo grande videogioco culturale in 3D arriva dall’altra parte dell'oceano e noi restiamo a guardare.



Essere l'imperatore Adriano