venerdì 30 maggio 2014

Una città per gli archivi: gli archivi bolognesi nel Terzo millennio

Il progetto “Una città per gli archivi” prende avvio nel 2007 per volontà della Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna e della Fondazione del Monte diBologna e Ravenna.
Il progetto comprende sia interventi di conservazione e catalogazione fisica degli archivi bolognesi, sia la digitalizzazione del materiale originale e il suo ordinamento attraverso la redazione di inventari informatizzati. Un gruppo di lavoro di più di ottanta esperti ha seguito le fasi di riordino, catalogazione e digitalizzazione del materiale più disparato: cartaceo, fotografico, audio-visivo. Una serie di materiali prodotti e raccolti, fino a quel momento, da soggetti diversi: archivi di famiglia, di partiti e sindacati, di istituzioni assistenziali, scolastiche o religiose, archivi delle amministrazioni locali o degli uffici periferici dell’amministrazione statale. In totale, ad aprile 2010 - data di presentazione ufficiale del progetto - erano stati interessati da questo lavoro di conservazione e digitalizzazione circa 200 archivi bolognesi, rappresentativi della memoria cittadina e provinciale per i secoli XIX e XX.


Nell’aprile 2013 il progetto è giunto ad una fase successiva, con la presentazione al pubblico del portale www.cittadegliarchivi.it. L’inventariazione e la consultazione di una parte del materiale digitalizzato è stata possibile grazie all’utilizzo della piattaforma xDams, permettendo la costituzione di un patrimonio informativo composto da oltre 307 mila schede descrittive e da 38 mila parole chiave.
Accedendo alla home del sito è possibile visualizzare i più recenti inserimenti di archivi, le informazioni utili alla consultazione e le ultime notizie, oltre ad un video promozionale del progetto stesso.
La navigazione e la consultazione degli archivi presenti nella piattaforma, nonché del materiale digitalizzato, è possibile attraverso l’utilizzo delle icone presenti all’interno del banner iniziale: “consulta gli archivi”, “percorsi”, “mostre virtuali” e “notizie”.

Attivando la sezione “consulta gliarchivi”, si viene rimandati alla griglia di ricerca. Il portale prevede diverse possibilità di consultazione, come la “ricerca semplice”, la “ricerca avanzata” e la “ricerca per parole chiave”. La griglia in questione è ben strutturata e di facile utilizzo, permettendo anche la selezione di determinati spazi temporali, l’eventuale presenza di materiale digitalizzato e pertanto immediatamente consultabile e la tipologia di materiale da ricercare (cartaceo, audiovisivo, fotografico, sonoro, manifesti). Una volta effettuata la propria ricerca, a destra dello schermo si apre la nuova pagina “risultati della ricerca” che permette, tramite scorrimento, di visualizzare la descrizione del materiale trovato, fornisce la sua collocazione fisica e, laddove il contenuto sia stato digitalizzato, di prenderne diretta visione.
Nella sezione “consulta gli archivi”si può inoltre selezionare l’elenco di tutti gli inventari pubblicati, dal quale è possibile partire per consultare ogni singolo archivio descritto e ricercare così il materiale che si desidera visionare.
Nella sezione “percorsi” è possibile effettuare ricerche selettive, incrociando date, luoghi, istituzioni produttrici del fondo (persone e famiglie), istituzione conservative (enti), eccetera. Inserendo la parola chiave selezionata si viene rimandati ad un vero e proprio schema che, attraverso interconnessioni multimediali, ricostruisce a 360 gradi i possibili sviluppi della ricerca stessa.
Selezionando una di queste interconnessioni la ricerca procede con la visualizzazione del materiale selezionato, la sua descrizione e la sua collocazione. Laddove vi sia materiale già digitalizzato, anche in questo caso, è possibile la sua immediata consultazione.
Questa sezione risulta però – come anticipavo - di non facile fruibilità. Pur essendo ottimo l’intento - perché permette di ricostruire in forma plastica vite e percorsi di singoli soggetti, enti, eventi – non è stata ancora sviluppata una rete di connessioni così ampia e molte delle ricerche da me effettuate non sono andate a buon fine. In tal senso mi spiego l’inserimento nella sezione “primo piano” della home page di alcuni percorsi già predisposti dai gestori del sito. Questi sì ben comprensibili e funzionali ai fini di una ricerca ben indirizzata e non casuale. Ad oggi – a mio parere - applicare la ricerca libera alla sezione “percorsi” risulta di non facile utilizzo. Questo sarebbe un aspetto su cui lavorare.

Accedendo alla sezione “mostrevirtuali”, sempre presente nel banner in home page, vengono fornite diverse gallerie di documenti digitalizzati che vanno a comporre molteplici narrazioni fattuali della storia del territorio bolognese. Si tratta di vere e proprie riproduzioni multimediali di materiali cartacei, audiovisivi ma soprattutto fotografici, organizzati per temi ed eventi, che vanno a comporre gallerie on line di facile consultazione.
In base alle “mostre” che ho potuto visualizzare risulta di indubbio interesse – soprattutto per quanto riguarda la componente fotografica – la potenzialità di questo strumento. L’unico aspetto negativo da sottolineare riguarda la scarsa descrizione dell’evento selezionato: in sostanza le gallerie vengono rese visibili senza un’adeguata ricostruzione storica del tema e del filo conduttore che tiene insieme i singoli materiali. Si riscontra una grande attenzione e una grande qualità del materiale digitalizzato ma una spiccata assenza della trama che dovrebbe guidare la consultazione del materiale stesso. Le riproduzioni digitali – secondo i dati forniti in home page - arriveranno a breve a 200 mila.
Ultima sezione presente nel banner e quella delle “notizie”. Si tratta di uno strumento importante, di cui è dato ampio spazio nella home page stessa, che permette di informarsi rispetto agli archivi di più recente catalogazione e inserimento all’interno del progetto stesso, del percorso di digitalizzazione del nuovo materiale acquisito e delle mostre disponibili nell’apposita sezione. Per un pubblico – speriamo in crescita – abituato ad utilizzare tale strumento per le proprie ricerche, la sezione “notizie” risulta un importante strumento per restare aggiornati sulle novità presenti nel sito.

Il progetto “Una città per gli archivi” e il portale www.cittadegliarchivi.it si candidano ad essere un’utile e moderno strumento di catalogazione e digitalizzazione del più disparato materiale archivistico bolognese, che altrimenti andrebbe – triste destino degli archivi basati esclusivamente su supporti cartacei – inesorabilmente perduto col passare del tempo. Si tratta insomma, nonostante alcuni limiti che ho riscontrato, di un importante progetto che traghetterà gli archivi bolognesi nel Terzo millennio e renderà più fruibile la loro consultazione.

Nessun commento:

Posta un commento