mercoledì 10 febbraio 2016

Il portale del Civil Rights Movement Veterans, una storia scritta dal basso

Un portale web costruito e gestito dai protagonisti di una stagione politica, pensato come mezzo per raccontarsi in prima persona e relazionarsi con altri senza mediazioni della storiografia ufficiale e che costituisce una fonte di informazioni e di risorse di parte.


Il sito "Civil Rights Movement Veterans" è un sito in lingua inglese costruito e gestito dai veterani del movimento civile statunitense, in particolare da coloro che svolsero il loro attivismo politico prevalentemente nell'area degli stati meridionali dell'Unione. Scopo del sito è costituire una risorsa per la memoria condivisa di quel "freedom movement" che mantenga i legami tra le centinaia di giovani che vi parteciparono negli anni tra il 1951 e il 1968, oltre a rappresentare una risorsa per le giovani generazioni affinché ne conoscano la complessità e la vasta portata che ebbe per gli Usa in quegli anni. All'interno di questa aspirazione trova posto anche il ricordo dei martiri di quella stagione di lotte per la libertà, vittime dell'odio segregazionista che animava gran parte della società bianca degli Stati Uniti meridionali.



Il sito si articola in diverse sezioni dove è possibile rintracciare numerosi documenti e risorse per riguardanti le attività e la storia del freedom movement. Inoltre sono presenti altre sezioni dove si possono ritrovare i volti e le storie dei militanti e delle principali figure di riferimento del movimento, i loro pensieri e poesie che restituiscono il profondo coinvolgimento e la determinazione che caratterizzava l'attivismo di questa generazione trasversale negli anni e e nella componente "razziale".


Le sezioni principali del sito sono quella dedicata al “The Movement” e quella riguardante “Movement Veterans”. Nella prima si possono ritrovare delle sottosezioni contenenti materiali testuali digitalizzati in formato pdf. o links che reindirizzano a pagine riportanti nella loro interezza volantini, opuscoli e comunicati delle varie organizzazione che vengono ricondotte alla molteplice esperienza del “freedom movement” come il CORE, la NAACP o la SCLC. Questa parte, che potremmo definire più documentaristica, è opportunamente supportata da una timeline che illustra dettagliatamente lo sviluppo cronologico del movimento e le sue attività. Interessante notare come navigando in questa sezione l'esperienza di lotta del "freedom movement" venga inserita nel contesto storico della lotta per l'affermazione dei diritti umani dei Black Americans risalente già alla tratta degli schiavi del XVII secolo. Altri links rimandano ad una raccolta dei report e delle lettere redatte dai militanti indirizzate non solo alle sedi centrali del movimento, ma anche alle proprie famiglie e amici, rappresentando un quadro vivo ed esaudiente delle difficoltà che il movimento incontrava nella sua opera sui territori, come il report di Rosa Parks. Accanto ai documenti scritti vi è una sezione che raccoglie un'ampia serie di fotogallery che documentano le iniziative del movimento, le prime “integrazioni” nel sistema scolastico e le collaterali contestazioni dei bianchi (che spesso sfociavano nella violenza). Per ogni iniziativa vi è un link che rimanda alle immagini, dalla Freedom Summer a quelle dei volontari.


Se ci si sposta nella sezione dei Veterans Movement si ritrova una serie di sottosezioni che riguardano principalmente l'aspetto più direttamente legato all'esperienza comunitaria degli attivisti. Partendo da un “ruolino” che elenca i militanti che attraversarono il movimento negli anni 1951/68 , navigando si ritrovano scritti individuali che riportano le considerazioni dei singoli riguardo la loro esperienza (Our Thoughts), le storie delle iniziative e cosa li ha spinti a intraprendere questo percorso di lotta (Our Stories, questa sezione si avvale anche del supporto di materiale audiovisivo attraverso links di collegamento a youtube o registrazioni audio). Vi sono poi riportate trascrizioni delle discussioni interne al movimento e ai militanti, non solo risalenti al periodo di maggior attivismo del freedom movement ma anche nei successivi incontri (Our Discussions). Nella sezione “In Memory” è riportato un elenco degli attivisti deceduti nel corso degli anni, mentre per martyrs si identificano quelli caduti durante le iniziative del movimento per mano segregazionista. Nella sezione “speakers list” sono riportati nomi e contatti dei portavoce del movimento, con cui è possibile relazionarsi e organizzare incontri e dibattiti.






Ultima sezione da segnalare è quella “Resources”. Qui si possono ritrovare un calendario delle prossime iniziative dei movement veterans, una ricca selezione di web links che rimandano al tessuto associativo che costituiva il movimento e diverse raccolte audio sulle storie dei singoli militanti o delle riunioni e meetings del movimento. Vi è inoltre un archivio delle sezioni web ormai inattive e la possibilità di scaricare e compilare il modello della richiesta di intervista per i veterans of freedom movement.

Il sito messo in opera dai veterani del freedom movement risulta essere uno strumento utile ed interessante. Oltre a riportare numerosi documenti e scritti “non ufficiali” nella parte riguardante il movimento nella sua complessità, nella sezione dedicata ai movement veterans apre le porte ad una dimensione "privata", quell'esperienza che travalica la sola dimensione politica ma restituisce anche una dimensione umana e le sensazioni che solo le testimonianze dei protagonisti riescono a trasmettere. In questo l'uso di supporti audiovisivi è sicuramente un apporto significativo, che permette anche di sfuggire ad una narrazione retorica e neutra che spesso la storiografia ufficiale statunitense propone. Questo sito viene così a porsi come una risorsa indispensabile a chiunque voglia approfondire la conoscenza dei quella stagione politica e relazionarsi direttamente con i protagonisti, per avere così una conoscenza di parte.

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