domenica 27 maggio 2012

Voci dal passato


Un cannone d'owitzer sulla Somme. Novembre 1916.
Vi sono storie che la nostra generazione è stata solita ascoltare dai propri cari più anziani, spesso storie riguardanti l'esperienza della Seconda Guerra Mondiale, il modo in cui l'avevano vissuta, i pericoli scampati e le sofferenze subite. Vi sono altrettante storie che non riusciremo mai ad ascoltare direttamente, storie che sono eco di coloro che hanno vissuto molto tempo prima dei nostri nonni. 
La Prima Guerra Mondiale purtroppo ha portato via con il passare del tempo tutti coloro che avevano qualcosa da raccontare. Ma se così non fosse? Se ancora potessimo ascoltare le voci di chi in quelle trincee vi ha combattuto per mesi?
Drenaggio della trincea. Luglio 1916.
La Library and Archives Canada in collaborazione con la  Veterans Affairs Canada e la CBC mettono a disposizione interessanti documentazioni riguardo la storia e la cultura canadese. Una di queste sezioni è proprio dedicata alla raccolta di interviste effettuate negli anni '60 attraverso un programma radio chiamato In Flanders Fields a coloro che quella estenuante Prima Guerra Mondiale l'avevano vissuta con i propri occhi. Sono tutte testimonianze di veterani canadesi raccolte in modo chiaro e semplice all'interno del sito. Le interviste sono ordinate in base a sette temi differenti: la seconda battaglia di Ypres, la battaglia del crinale di Vimy, una sezione riguardante la guerra nei cieli, la battaglia della Somme, la guerra in trincea, la terza battaglia di Ypres  ed infine un quadro generale sulla guerra.
Ogni sezione include una gamma di foto (tutte facilmente scaricabili) provenienti dall'archivio canadese e non solo: per chi fosse  a digiuno dei fatti della Grande Guerra o soltanto un po' arrugginito, sono presenti, a seguito delle interviste, esaurienti mini saggi su ogni tema affrontato. 
Canadesi in festa dopo la presa di Vimy. Maggio 1917.
Fattore che potrebbe recare qualche difficoltà a chi decidesse di ascoltare le interviste è senza dubbio l'inglese. Proprio per questo motivo sono state messe a disposizione le trascrizioni di queste ultime, così da facilitare anche chi l'inglese non lo mastica alla perfezione. 
Si tratta, quindi, di uno strumento interessante ed utile per gli appassionati di storia ma anche per i più curiosi. In un mondo ormai sommerso dai più svariati  media, in cui spesso solo con un “touch” riusciamo ad ottenere miriadi di informazioni, ecco che l'”antico” strumento della radio  può ancora svolgere il suo compito al meglio riportando in vita voci ed emozioni di chi non può più raccontarle.

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