lunedì 18 giugno 2012

La Storia in 140 caratteri



Twitter non ha bisogno di presentazioni. È il più noto e diffuso servizio di microblogging presente sul web: in continua espansione, ha raggiunto in sei anni i 140 milioni di utenti attivi e genera un volume di informazioni enorme, con più di 340 milioni di tweet al giorno (Fonte: Wikipedia). La sua intrinseca rapidità e la funzione di aggregatore di notizie lo hanno reso uno strumento di comunicazione imprescindibile, utilizzato negli ambiti più diversi – dal marketing alla letteratura, dalla politica al giornalismo. Non è un caso, infatti, che i frequenti dibattiti sull'impatto dei social network su cultura, società e scrittura lo vedano spesso citato. È sufficiente ricordare a questo proposito la discussione sul ruolo di Twitter nel coordinamento delle manifestazioni di protesta in Iran, durante la Primavera Araba o per il movimento Occupy.
Tuttavia, se Twitter si è certamente rivelato una piattaforma adatta a tutti quei contesti che necessitano di scambi immediati e un flusso di informazioni veloce, si potrebbe invece obiettare che tende a rimanere uno strumento estraneo alla dimensione della ricerca e dell'approfondimento, che richiedono spazi e tempi molto più ampi. Dunque, quale interesse potrebbe rivestire per gli storici?
Nonostante si tratti di una domanda a cui ancora non esiste una risposta univoca, sono già numerosi gli studiosi e gli istituti legati alle discipline storiche presenti su Twitter, che si servono di questo mezzo per comunicare e scambiare informazioni con colleghi e utenza. Molti dei più rilevanti profili a tema storico sono raccolti in questa lista, che può servire come prima mappa per orientarsi nel già ampio mondo della twitt-storia.
Tra le sotto-aree disciplinari più coinvolte nell'utilizzo del social network ci sono, prevedibilmente, quella della public history e della didattica, come emerge bene da questo resoconto dell'ultima conferenza annuale dello statunitense National Council on Public History. Le forme di divulgazione storica su Twitter sono in effetti molteplici, anche se quella più in voga al momento pare essere la ricostruzione narrativa di grandi eventi storici – in segmenti da 140 caratteri – già sperimentata con la Seconda Guerra Mondiale e il naufragio del Titanic
Il profilo Twitter del nostro blog
Il microblogging è comunque terreno di sperimentazione anche per gli storici più strettamente accademici, come dimostra una recente iniziativa dell'Institute of Historical Research di Londra: attraverso il profilo @IHRDigHist è stato infatti twittato un intero ciclo di seminari (trasmesso anche in streaming), in modo da estendere la discussione anche a coloro che non potevano essere fisicamente presenti. 
Twitter, insomma, sta diventando un'arena rilevante anche per la ricerca storiografica, anche se, come abbiamo visto, si tratta di un ambito ancora in gran parte sperimentale. Per chiunque sia interessato al campo della digital history si tratta comunque di uno dei sentieri più promettenti da esplorare.

2 commenti:

  1. Caspita! Mi accorgo solo ora che ci avevate mandato un cinguettio chiedendoci come usiamo Twitter, proprio in relazione a questo post.

    Mah, devo dire che io lo uso soprattutto per scovare progetti e organizzazioni e andare a finire sui loro siti web. Da lì, poi, si cercano informazioni più varie. È un modo indiretto, diciamo così. Almeno io, non mi aspetto di trovare fonti e ancora non è un'abitudine andare lì per "iniziare" una raccolta di informazioni varie.
    Un altro modo, poi, è quello di "stare al passo" con le ultime pubblicazioni (atti, inventari d'archivio etc..) nonché per sapere se, dove e quando è successo qualcosa (sempre in relazioni a pubblicazioni o eventi vari). Infine, fa sempre piacere leggere "oggi X-anni fa è nato/morto/accaduto XYZ" perché si scoprono personaggi e momenti della storia che non si conoscevano, in maniera sintetica, spesso con rimandi bibliografici preziosi, oppure si scovano modi originali e interessanti di raccontare cose che già si conoscono. Insomma, uno stimolo continuo per lo studio/approfondimento personale e per migliorare le proprie capacità narrative/comunicative.
    Alfredo

    P.S. sono felice che ti sia piaciuta la mia lista, sempre ben accetti suggerimenti (un grosso limite di quelle liste, secondo me, è che non possono essere gestite da più account: sarebbe davvero più facile e utile unire le forze e avere meno liste, con più teste aggreganti dietro..)

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  2. Grazie mille per la testimonianza! E anche per la lista, che mi è sembrata una delle più complete che ci sono in giro.
    Poi nel post avrei voluto aggiungere molte altre cose, che alla fine ho eliminato per non oltrepassare di troppo i limiti concordati. Per esempio sarebbe stato interessante discutere della "volatilità" delle informazioni che transitano su Twitter e delle sue potenzialità come oggetto di studio per gli storici.
    Comunque per il momento sono d'accordo che una delle sue funzioni più utili sia proprio quella dell'aggiornamento. Per me, che non provengo neanche da studi/ambienti storici, è abbastanza fondamentale per sapere cosa sta succedendo di interessante nel campo.

    Claudia

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