martedì 18 settembre 2012

Contenuti storici su iTunes U

iTunes U, lanciato da Apple in 2007, è un portale di risorse multimediali che fa parte del iTunes Store, dedicato alla ricerca e all’istruzione universitaria. Centinaia di università in diversi paesi lo utilizzano per distribuire contenuti digitali innerenti alla propria attività accademica. I materiali, quali registrazioni audio e video di lezioni e di conferenze, sono di libero accesso e scaricabili gratuitamente sul computer o su un dispositivo mobile. L’utente può anche iscriversi ai podcast, ad esempio ad un corso accademico, nel qual caso le nuove lezioni si scaricano automaticamente non appena pubblicate on-line. Siccome iTunes U è un’infrastruttura creata da Apple, lo sfruttamento dei materiali sul portale è più facile per coloro che hanno un Mac, un iPod o un iPad, ma, in ogni caso il programma iTunes esiste per PC, e normalmente i file disponibili su iTunes U si possono riprodurre con dispositivi non-Apple.

Sono state le università statunitensi le prime a creare dei siti su iTunes U, e ancora oggi rappresentano la maggioranza di quelle presenti. Negli ultimi anni poi, si sono aggiunte anche varie università europee, tra cui dieci istituzioni italiane, ad esempio l’Università di Padova, l’Università di Pisa e l’Università degli Studi di Napoli Federico II. Quest’ultima annunciò la sua presenza sul portale nel 2010, prima in Italia.


Oltre alla divisione istituzionale, i contenuti su iTunes U sono ripartiti in categorie per disciplina. Nella categoria Storia, l’elenco di contenuti italiani non è ancora molto lungo; l’istituzione che ne offre di più è l’Università di Pisa, con 14 corsi, seminari o altri incontri, mentre molte altre istituzioni hanno pubblicato solo uno o due corsi. Tra i temi trattati vi sono la storia digitale (U di Pisa), la storia contemporanea (U di Napoli) e la storia delle migrazioni (U di Tuscia), per citarne solo alcuni.

Un portale come iTunes U è sicuramente utile per gli studenti come supporto per lo studio, ma può anche aiutare ad aprire il mondo della ricerca verso un pubblico più ampio. I curiosi, infatti, possono avvicinarsi al lavoro dei ricercatori e professori in modo diretto. Ovviamente, le letture pubbliche non sono un fenomeno nuovo per il mondo universitario, ma le tecnologie digitali le rendono certamente disponibili ad un pubblico più vasto. Inoltre anche la dimensione internazionale risulta attraente: attraverso lo stesso servizio, l’utente può accedere alle aule delle università sparse in diversi paesi del mondo.

Un’altra questione è la qualità tecnica e l’efficacia comunicativa del materiale disponibile su iTunes U. È una questione importante, soprattutto dal punto di vista del pubblico che si avvicina al materiale senza essere spinto dal dovere di preparare un esame. Poiché si tratta di registrazioni di lezioni, la qualità dell’audio è cruciale. In molti casi, sono ben fatte e facili da ascoltare, ma la combinazione audio-video presenta una sfida più complessa. Ci sono varie possibilità sceniche: da una testa parlante a uno slideshow che accompagna la voce dell’interlocutore, come nel caso del corso di storia digitale dell’Università di Pisa; mentre “l’insegnante invisibile” parla, lo spettatore vede immagini, pagine web e grafiche correlate al discorso. Data però la natura organica del discorso (con interruzioni, domande etc.) questa scelta visiva non è eccellente: l’invisibilità dell’interlocutore, infatti, può provocare momenti di perplessità (come il commento verso l’inizio della prima lezione: “Io sto morendo di caldo. Aprite una finestra, per favore?”). Forse una scelta migliore sarebbe alternare materiali illustrativi rilevanti con riprese della lezione. Per creare contenuti di alta qualità comunicativa, non si può prescindere dall’editing del materiale da pubblicare on-line.

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