martedì 24 luglio 2012

Dai canti di protesta giacobini a quelli della Resistenza e di oggi: un sito per la storia cantata

Le canzoni ed i canti popolari e di lotta raccontano delle storie, sono direttamente legati ad eventi individuali e collettivi, racchiudono esperienze del passato che è importante non vadano perdute. Quali canti, per esempio, hanno segnato la guerra di Spagna? O quali hanno raccontato la Resistenza, o il dopoguerra e la ricostruzione?
Non sempre si pensa che le canzoni abbiano molto a che fare con la storia, con la memoria di una società. Ci sono, però, importanti istituti che alla raccolta dei canti, in particolare popolari, hanno dedicato e dedicano la loro attività (in primo luogo, l’Istituto Ernesto de Martino, che raccoglie materiale di carattere musicale e non solo).

Il Deposito è un interessante sito dedicato al patrimonio dei canti di protesta,  da quelli antifeudali a quelli spagnoli, a quelli della Resistenza, fino ai giorni nostri: un archivio vastissimo, dove si possono reperire testi, accordi, file audio, ma anche notizie e contestualizzazioni storiche. Un work in progress, tra l’altro, realizzato da un esperto appassionato, Sergio Durzu, che esplicitamente chiede, a chi volesse, di partecipare alla sua costruzione ed al suo lavoro di ricerca.
Ivan Della Mea
Il portale, che ha come obiettivo principale la raccolta e la divulgazione di questo patrimonio e del suo legame con la storia, si presenta curato e facilmente navigabile e consente di orientarsi in mezzo a tutto il materiale disponibile (1492 testi, 346 autori, da Fausto Amodei a Ivan della Mea, da Paolo Pietrangeli a Gualtiero Bertelli ai Cantacronache, per citare solo quelli presenti con più brani).
L’Archivio è,  dichiaratamente, il centro del sito. I canti vi sono catalogati attraverso diversi criteri, a partire da quello cronologico: si va da Rivoluzioni, Restaurazione, Risorgimento (1789-1870)  fino a La canzone politica dagli anni '80 (1980-). Vi sono poi quattordici aree tematiche, che permettono una ricerca più mirata per contenuto: per esempio, canti anarchici o antimilitaristi o femminili o legati all’emigrazione. Ci sono, inoltre, le catalogazioni per autori e per lingua (non solo l’italiano e i suoi dialetti, ma anche russo, tedesco, inglese, serbo, ...) e localizzazione.


I Cantacronache
Molto utile è la pagina per la ricerca avanzata, che permette di incrociare i diversi criteri di catalogazione. Questi ultimi sono illustrati nella pagina dedicata alla presentazione dell’archivio, in cui si mette in evidenza come necessariamente in ogni lavoro di catalogazione ci sia un elemento di arbitrarietà.
Ma il sito offre ancora di più:  gli accordi delle canzoni, in modo che i brani continuino ad essere cantati e rimangano patrimonio vivo, e le indicazioni dei link a siti esterni (in primo luogo Mp38 e YouTube) dove è possibile reperire i file audio dei canti presenti nell’archivio.


Giovanna Marini
La sezione più originale, però, è quella dedicata a La storia cantata, che collega ad una data i canti che a questa si riferiscono. Selezionando il giorno desiderato sul calendario cantato, il visitatore scopre facilmente quali brani sono a questo collegati. Di ogni canzone, poi, vengono date le informazioni necessarie per contestualizzarla, appunto. Si trovano così, per esempio, sei canti per il 1 maggio e ben undici per il 20 di luglio (morte di Carlo Giuliani, nel 2001).
Tre speciali (Brassens, Amodei, Giovanna Marini), un Blog, un canale YouTube, una pagina Facebook, un profilo Twitter, arricchiscono ulteriormente il progetto.


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