venerdì 10 agosto 2012

Bologna in 3D: elaborazione digitale di una mappa storica del '700

La città di Bologna, fino al 20 settembre 2012, offre un interessante esempio di concreta diffusione della ricerca scientifica attraverso il progetto “I ricercatori parlano alla città”. Si tratta di una serie di iniziative, organizzate dall’Università con il contributo della Fondazione del Monte, dove un gruppo di ricercatori di area eterogenea (geologi, storici, archeologi, ingegneri ecc..) si mettono a disposizione della cittadinanza mostrando concretamente gli esiti del proprio studio.

Rifacimento moderno della mappa settecentesca di Filippo
Dè Gnudi, a cura di Loreno Confortini 1985
  Uno degli eventi più originali, in programma per il 9 settembre, è “Rinascita digitale di una mappa antica:caccia al tesoro alla scoperta della Bologna del '700”. I ricercatori del Dipartimento di Ingegneria Civile Ambientale e dei Materiali organizzano per quel giorno una caccia al tesoro per la strade di Bologna sulla base di una rielaborazione digitale di una carta storica settecentesca conservata presso la Biblioteca dell'Archiginnasio. L'intento primario dell'evento è di coinvolgere i partecipanti con l'obiettivo di comunicare in modo avvincente come avvenga l’elaborazione di carte storiche in ambiente digitale. Gli esiti della ricerca, ma anche i processi attraverso i quali vi si è giunti, verranno illustrati all'inizio dell'evento, prima della caccia al tesoro, presso la Sala dello Stabat Mater interno alla Biblioteca dell’Archiginnasio. La rielaborazione 3D della mappa bolognese si deve al Prof. Gabriele Bitelli e all’Ing. Giorgia Gatta, che hanno utilizzato, come base di rielaborazione, un rifacimento moderno (1985, a cura di Loreno Confortini) dell'antica carta risalente al 1702 ad opera di Filippo Dè Gnudi: un’incisione su rame all’acquaforte che raffigura una mappa a “volo d’uccello” in pianta prospettica scenografica, orientata da Nord-Ovest verso le colline.
  L' arricchimento della mappa in ambiente digitale parte da un'acquisizione del documento cartaceo attraverso scansione a cui fa seguito la geocodifica e georeferenziazione in cui viene restituito il contenuto metrico. La mappa storica georeferenziata viene poi inserita nell'applicazione SketchUp dove è possibile delimitare la planimetria degli edifici e, nel rispetto dell'informazione altimetriche deducibili dall'immagine originale, elevare i volumi delle strutture che in tal modo acquistano una veste tridimensionale e vengono colorati con le immagini tratte dalla carta storica stessa. Il modello 3D storico, viene poi integrato con dati recenti attraverso la sovrapposizione alla realtà moderna delle immagini satellitari offerte da Google Earth.

 
                                  
La texturizzazione1 degli elementi architettonici può avvenire anche tramite l'acquisizione di immagini recenti: aeree, oblique prese da differenti punti di vista. Muovendo il mouse all'interno del modellino è possibile allora vedere, da molteplici prospettive, l'interconnessione fra passato e presente e conoscere luoghi di Bologna che hanno visto mutare in questi secoli la loro conformazione o la loro denominazione. I vantaggi tangibili di un ricorso ai supporti digitali come nuova modalità di accesso alla cartografia storica sono molteplici: il primo riguarda il contenuto metrico, vale a dire la possibilità di analizzare le caratteristiche metriche della carta originale, oltre che sovrapporla a cartografia moderna ed effettuare misure dirette. 
  Per quanto riguarda la fruizione della risorsa, la visione tridimensionale offre la possibilità di fornire un inedito aspetto all'informazione contenuta nella carta storica. Ciò avviene con il raggiungimento di nuovi livelli espressivi dati da una visione più accattivante e immediata degli edifici storici, visibili da prospettive differenti o attraverso la creazione di voli  virtuali all'interno del modello. Inoltre l'ambiente virtuale gioca un ruolo importante nel preservare il patrimonio cartografico: si pone come utile strumento nello studio dell'evoluzione della città e delle sue modificazioni dal punto di vista ambientale e ne semplifica la diffusione anche verso i non specialisti. Allo stato attuale la risorsa non è disponibile online per cui non è possibile avere un'interazione diretta dell'utente anche attraverso l'apertura di percorsi personalizzati di conoscenza. Un ulteriore sviluppo della ricerca potrebbe permettere un coinvolgimento dei lettori della mappa 3D attraverso un arricchimento di informazioni, in ambiente GIS, con possibilità di link a documenti esterni di tipo storico o di altri ambiti di conoscenza, in modo da poter permettere l'accesso ad un pluralità di contenuti e di punti di vista.     


1Rivestire le superfici degli oggetti virtuali con delle immagini

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