La
città di Bologna, fino al 20 settembre 2012, offre un interessante
esempio di concreta diffusione della ricerca scientifica attraverso
il progetto “I ricercatori parlano alla città”. Si tratta di una
serie di iniziative, organizzate dall’Università con il contributo
della Fondazione del Monte, dove un gruppo di ricercatori di area
eterogenea (geologi, storici, archeologi, ingegneri ecc..) si mettono
a disposizione della cittadinanza mostrando concretamente gli esiti
del proprio studio.
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Rifacimento moderno della mappa settecentesca di Filippo Dè Gnudi, a cura di Loreno Confortini 1985 |
Uno degli eventi più originali, in programma per il
9 settembre, è “Rinascita digitale di una mappa antica:caccia al tesoro alla scoperta della Bologna del '700”. I
ricercatori del Dipartimento di Ingegneria Civile Ambientale e dei
Materiali organizzano per quel giorno una caccia al tesoro per la
strade di Bologna sulla base di una rielaborazione digitale di una
carta storica settecentesca conservata presso la
Biblioteca dell'Archiginnasio.
L'intento primario dell'evento è di coinvolgere i partecipanti con
l'obiettivo di comunicare in modo avvincente come avvenga
l’elaborazione di carte storiche in ambiente digitale. Gli esiti
della ricerca, ma anche i processi attraverso i quali vi si è
giunti, verranno illustrati all'inizio dell'evento, prima della
caccia al tesoro, presso la Sala dello Stabat Mater interno alla
Biblioteca dell’Archiginnasio. La rielaborazione 3D della mappa
bolognese si deve al Prof. Gabriele Bitelli e all’Ing. Giorgia
Gatta, che hanno utilizzato, come base di rielaborazione, un
rifacimento moderno (1985, a cura di Loreno Confortini) dell'antica
carta risalente al 1702 ad opera di Filippo Dè Gnudi: un’incisione
su rame all’acquaforte che raffigura una mappa a “volo d’uccello”
in pianta prospettica scenografica, orientata da Nord-Ovest verso le
colline.
L' arricchimento della mappa in ambiente digitale
parte da un'acquisizione del documento cartaceo attraverso scansione
a cui fa seguito la geocodifica e georeferenziazione in
cui viene restituito il contenuto metrico. La mappa storica
georeferenziata viene poi inserita nell'applicazione SketchUp
dove è possibile delimitare la planimetria degli edifici e, nel
rispetto dell'informazione altimetriche deducibili dall'immagine
originale, elevare i volumi delle strutture che in tal modo
acquistano una veste tridimensionale e vengono colorati con le
immagini tratte dalla carta storica stessa. Il modello 3D storico,
viene poi integrato con dati recenti attraverso la sovrapposizione
alla realtà moderna delle immagini satellitari offerte da Google
Earth.
La texturizzazione1
degli elementi architettonici può avvenire anche tramite
l'acquisizione di immagini recenti: aeree, oblique prese da
differenti punti di vista. Muovendo il mouse all'interno del
modellino è possibile allora vedere, da molteplici prospettive,
l'interconnessione fra passato e presente e conoscere luoghi di
Bologna che hanno visto mutare in questi secoli la loro conformazione
o la loro denominazione. I vantaggi tangibili di un ricorso ai
supporti digitali come nuova modalità di accesso alla cartografia
storica sono molteplici: il primo riguarda il contenuto metrico, vale
a dire la possibilità di analizzare le caratteristiche metriche
della carta originale, oltre che sovrapporla a cartografia moderna ed
effettuare misure dirette.

1Rivestire
le superfici degli oggetti virtuali con delle immagini
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