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Casa de Colón |
Il quartiere di Vegueta, a Las Palmas de Gran Canaria, è un luogo caratteristico e, a suo modo, pieno di storia. Corrispondente al nucleo originario fondato nel 1478 dal conquistatore Juan Rejón con il nome di Real de Las Palmas, il quartiere si distingue per le tipiche abitazioni in stile canario: generalmente su tre piani, con uno o più patii interni e caratteristici balconi di legno coperti. Tra queste, a pochi passi dall'imponente Cattedrale di Sant'Anna, una spicca tra tutte per la sua storia. Si tratta della Casa del Gobernador, famosa per aver ospitato Cristoforo Colombo durante le sue soste lungo il viaggio per il Nuovo Mondo. È per questo che oggi il suddetto palazzo appartiene al complesso architettonico che prende il nome di Casa de Colón. Il passaggio di Colombo dall'Arcipelago delle Isole Canarie non fu un evento casuale; l’Arcipelago, infatti, è situato in una posizione che agevola la navigazione verso l’occidente grazie ai venti alisei e alle correnti marine. È proprio per questo che, a partire dal 1500, queste isole divennero un punto di sosta strategico per tutte le navi che facevano rotta verso le Americhe, dando vita ad un fiorente scambio di tipo sociale, culturale ed economico. Tuttavia le isole dell'arcipelago canario non rappresentano, nel corso dei secoli, solo un semplice luogo di passaggio nella Carrera de Indias, ma costituiscono anche il punto di partenza di molti flussi migratori che hanno fatto guadagnare alle Isole Canarie il soprannome di Hacedor de Pueblos, Creatrici di Popoli. Nel 1940, durante il mandato del Presidente Matìas Vega Guerra, il Cabildo de Gran Canaria decise di ristrutturare il palazzo, avvalendosi dei servigi dell’architetto Secundino de Zuazo Ugalde, per destinarlo ad un museo che è ancora oggi noto con il nome di Casa museo di Cristoforo Colombo.
Il Museo, inaugurato nel 1951 e poi successivamente ampliato in varie tappe negli anni seguenti, nasce con il duplice intento di ricordare sia il vincolo dell’isola con le gesta colombiane, che il divenire storico e culturale di tutti i “paesi fratelli d’America”. È formato in totale da tredici sale divise su tre piani, organizzate tuttavia in un percorso non del tutto chiaro che tende a confondere il visitatore più distratto. All'ingresso viene effettuato un censimento statistico sulla nazionalità degli avventori, poi si ha accesso alla prima sala, che riproduce l'interno di una delle caravelle di Colombo, per la precisione quella che riparò durante il suo primo viaggio nel 1942, la Nina.
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La Nina |
Sempre all'interno di questa prima sala è possibile ripercorrere questo e gli altri viaggi del navigatore genovese attraverso dettagliate carte geografiche fino a giungere nella sala in cui si affronta quello che sembra essere il vero tema del museo: la posizione strategica dell'arcipelago come crocevia di popoli e culture. Si tratta di sale in cui è possibile consultare le carte dei viaggi verso il continente americano a partire dal 1500 ca.; centro di sosta nevralgico per tutte le navi da e per le Americhe, le Isole Canarie conservano, infatti, anche numerosi reperti dei “Paesi fratelli d'America” esposte nella cripta sotterranea, raggiungibile dopo aver attraversato la sala delle pitture rinascimentali e fiamminghe. La presenza di queste opere d'arte all'interno del museo intende essere testimonianza di quella spinta propulsiva che, grazie al Rinascimento italiano e alla lungimiranza dei sovrani spagnoli, ha dato luogo ai viaggi verso il Nuovo Mondo. Al di là del contenuto strettamente espositivo, discutibile su più di un aspetto, questo museo rappresenta un ottimo spunto di riflessione su come un singolo evento possa diventare il pretesto per valorizzare un intero patrimonio storico, in questo caso legato al territorio.
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Isola di Gran Canaria |
Il percorso museale, infatti, sembra essere lo specchio dell'orgoglio che il popolo canario nutre nei confronti della cultura e del territorio dell'Isola; sarà per questo che le sale dedicate alle riproduzioni dell'isola di Gran Canaria e della città di Las palmas sono sicuramente quelle più curate e meglio riuscite. Molto più interessante l'aspetto storico/architettonico: il museo, infatti, ha sede in una delle case più tipiche ed antiche della città, di solito adibite ad abitazioni private.
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Interno Casa de Colón |
Sebbene non si tratti di certo di uno dei migliori esempi di comunicazione storica a nostra disposizione e nonostante la mancanza di un filo conduttore che conferisca una certa uniformtà, visitare la Casa de Colón è un'esperienza che permette di entrare a contatto con la storia dell'isola, dei popoli che l'hanno abitata o che sono passati di lì e, più in generale, con lo spirito di chi la abita ancora oggi.
Bibliografia e sitografia:
1. P. Chaunu, L'America e Le Americhe. Storia di un continente. Edizioni Dedalo, Bari, 1993.
2. http://www.casadecolon.com/
3. http://www.laspalmasgc.es/es/
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