“Fascio e
martello, viaggio per le città del duce” di Antonio Pennacchi, ha rappresentato
nel 2008 una pietra miliare per lo sdoganamento di un tema spinoso dietro al
quale, per diversi decenni, si è fatto della retorica politica, campo di
scontri ideologici mai veramente sopiti. Pasolini già aveva indicato la strada
da seguire quando, nel lontano ’74, la Rai trasmise un breve documentario
“Pasolini e …la forma della città” a cura di Paolo Brunatto nel quale veniva
riabilitata Sabaudia: “[…]Sabaudia è stata creata dal regime però non ha niente
di fascista in realtà […]”.
Cosa fare quindi delle migliaia di edifici
ereditati dal periodo nefasto della dittatura dopo essersi ricordati di non
compiere una defascistizzazione del contesto storico, ossia non approfondendo i
rapporti di causa-effetto tra architetti e Mussolini e tra architettura e
fascismo? Spesso l’establishment degli storici italiani è rimasto confinato
dietro la cortina di ferro dello scontro ideologico, incapace di rimarginare
una ferita che dopo 70 anni dovrebbe essere chiusa. Le Sovrintendenze hanno
pensato a catalogare e a tutelare il vasto patrimonio storico-architettonico disperso,
Pennacchi ha portato il tema all’interno delle case, anche tra coloro che erano
soliti osservare ingenuamente la pomposità dei palazzi delle questure, delle
caserme e degli istituti assistenziali disseminati a migliaia in tutt’Italia. A
Roma, pochi anni prima che il fenomeno diventasse di massa, sorse un
“movimento” lungimirante, un gruppo di architetti decise di “compromettersi”
affrontando in modo storico-scientifico, lontano dalla strumentalizzazione
politica dell’architettura, l’interessante periodo che ha contraddistinto i
vent’anni di regime, analizzando le correnti architettoniche, le riviste scientifiche
del settore, le evoluzioni urbanistiche. Nacque così, il 10 maggio 2006, il
CE.S.A.R, Centro Studi Architettura Razionalista (Fondazione CE.S.A.R onlus).
Il CESAR è oggi il principale soggetto in Italia che si occupa di tutela,
restauro e valorizzazione di edifici e complessi urbanistici di matrice
razionalista frutto di una concezione urbanistica capace di coniugare funzione
sociale e pregio architettonico. Promuove e organizza convegni, corsi di
formazione, seminari, mostre; imbastisce collaborazioni con enti scientifici,
universitari, istituzioni pubbliche e private. I due settori di attività –
culturale e restauro-tutela – si intervallano tra loro, si completano e si
autoalimentano in una capacità d’azione multidisciplinare e multisettoriale. Molti
architetti di fama internazionale hanno appoggiato l’intento, da Léon Krier
(urbanista, consulente del Principe Carlo d’Inghilterra) – che è all’interno
del Comitato Scientifico- a Fuksas.
Va ricordato che, spesso, il CESAR agisce e
opera in stretto contatto con gli enti pubblici; ciononostante nelle strategie
di comunicazione che caratterizzano l’era digitale, ha deciso di elaborare un
portale internet attraverso il quale è possibile scandagliare il tanto
materiale prodotto dalla Fondazione in questi anni. Un portale sobrio, ben
organizzato e, allo stesso tempo, efficace, anche se dovrebbe essere arricchito
con materiale che potrebbe – a latere degli scopi della fondazione – integrare
e completare il vasto panorama dell’architettura razionalista in Italia,
configurandosi come il principale sito
internet del settore: una proposta inerente potrebbe essere l’inserimento di
una sezione con carta geo-referenziale, ove sia possibile consultare il
materiale razionalista di ogni città della penisola catalogato e fotografato.
Esplorare il sito è molto semplice, a partire dalle sezioni del pannello di
controllo, in rosso sulla sinistra, intuitive ed immediate.
Tra le voci di maggior interesse c’è
“Editoria”, suddivisa in quattro sottotemi (Bimestrale, Quaderni, Critica alla
Modernità, Pubblicazioni) nella quale è possibile consultare on-line il
materiale elaborato che si contraddistingue per l’alto valore scientifico. Il
pdf disponibile è apprezzabile in quanto ci permette di venir a contatto con
immagini e disegni di pregio e in alta definizione. “L’alluminio nell’E42-
l’arco imperiale”, “Angiolo Mazzoni e l’architettura futurista” sono solo
alcuni dei tanti documenti che si possono trovare in modalità totalmente
gratuita.
La sotto-sezione
Critica alla Modernità ospita le riflessioni dei maggiori architetti
contemporanei che svolgono una serrata critica al “pensiero modernista
dominante”, come Nikos A. Salingaros e CamilianDemetrescu, del quale è presente un inserto speciale in dvd ed interamente
consultabile. Nella sezione Multimedia si possono poi vedere diversi video ed
interviste ad architetti di fama; non passa però inosservato il video “Eurininterrotta”, dove viene inscenata la grandezza del quartiere Eur a Roma
mediante una ricostruzione tridimensionale del piano originale dell’E42,
secondo i disegni originali conservati presso l’archivio Eur; da notare anche
la ricostruzione virtuale dell’edificio del Teatro Imperiale, mai realizzato,
disegnato da Moretti. Attraverso la sezione “Articoli” invece – che raccoglie
gli articoli usciti sui quotidiani locali e nazionali sull’architettura
razionalista- possiamo renderci conto dell’interesse riportato verso questa
materia sia dagli esperti del settore che, pian piano, dalle amministrazioni
pubbliche. Quel movimento di riscoperta consolidatosi a Roma circa 10 anni fa è
diventato oggi di tendenza; è giusto segnalare il progetto ATRIUM (Architecture of Totalitariam
Regimes of the XX century in Urban Management), una rotta culturale europea –
che ha come capofila il Comune di Forlì- che si propone la valorizzazione
economica del patrimonio architettonico ereditato dai regimi totalitari del XX
secolo, fascisti e comunisti, in 11 paesi d’Europa. Il portale internet
CE.S.A.R, porta di ingresso attraverso cui scoprire ed iniziare l’approccio
verso l’architettura di regime, necessita di un continuo aggiornamento che non
sempre è presente. Diverse migliorie possono essere apportate, da un restyling
grafico alla creazione di un patrimonio fotografico e di un data base in cui
consultare i progetti in versione open source.
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