«I ain’t got no quarrel with them Viet Cong.
No Viet Cong ever called me nigger»
Muhammad Ali (1967)
Quando nel 2013 ho visitato il Muhammad Ali Center a Louisville, in Kentucky, non ho
potuto fare a meno di notare come fosse predominante la volontà di consolidare
un’aurea mitica intorno alla figura dell’ex pugile americano. La stessa
tendenza è evidente anche nel sito ufficiale del campione: http://muhammadali.com/.
Figura 1. Dalla sezione «the influence» |
Aprendo la home page del sito, l’utente è accompagnato in un
mondo dinamico, colorato e celebrativo, dove ogni contenuto proposto è volto a
dimostrare che Ali è «the greatest of all time».
Anche la scelta dei titoli delle
singole sezioni («the man», «the influence» e «the legend»)
sembra rispondere alla necessità di conferire maestosità al personaggio secondo
una tecnica abbastanza ricorrente nell’ambito sportivo. Tuttavia qui non
vengono elogiate esclusivamente le imprese agonistiche del campione, bensì
viene dato ampio spazio alle scelte compiute da Muhammad Ali in quanto uomo. Famoso
per essersi rifiutato di combattere in Vietnam nel 1967, infatti, egli fu
arrestato, privato dei titoli conquistati e bandito dalla boxe fino al 1971. Se
in passato, dunque, il suo impegno sociale e politico ebbe gravi ripercussioni
nella sua carriera, oggi ciò si può definire come l’elemento maggiormente
caratterizzante della sua persona, indivisibile dal suo essere uno sportivo.
Figura 2. Il menu del sito |
Analizzando più nello specifico il
sito proposto, esso risulta piacevole e intuitivo, anche se l’eccessiva
lunghezza delle pagine rende la navigazione poco pratica. La compresenza di testo,
citazioni, fotografie e video contribuisce a creare un effetto coinvolgente e
l’utente ha la possibilità di approfondire rapidamente le proprie conoscenze.
Inoltre il comando scrolling, la
collocazione del menu in alto a destra e nella barra in fondo, la call to action semplice («learn more» e «view
collabs», per fare qualche esempio) sono soltanto alcuni degli elementi che
rendono la risorsa agile e facilmente fruibile. A ciò si deve aggiungere la
grande attenzione riservata ai dettagli, quali la firma di Muhammad Ali che
funge da logo e il punchball che
appare in attesa del caricamento di una pagina.
Unici aspetti negativi da
segnalare riguardano la soppressa pagina dei contatti e la sezione delle news,
non aggiornata dall’8 maggio 2015, anche se al posto di quest’ultima è
possibile consultare le pagine twitter, facebook e instagram ufficiali.
Infine, può suscitare qualche perplessità la presenza della sezione «shop». È lecito dedurre che dietro il sito dedicato a
Muhammad Ali vi siano delle finalità di marketing, dal momento che si vuole
sfruttare l’immagine e la fama del campione per vendere. Nonostante ciò, nel
complesso la risorsa rappresenta un contenuto utile per conoscere la storia di
un protagonista degli anni Sessanta, testimonianza evidente di come gli
sportivi possano avere un ruolo influente anche al di fuori dell’arena.
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