Sobrehistoria.com può
essere considerato l’equivalente in lingua spagnola di “History Channel”, un
sito di divulgazione storica diretto ad un vasto pubblico.
Anche
qui, come in History Channel, la schermata iniziale ha un’impostazione
semplice, user friendly: nome della
testata, link ai social media, agli
strumenti di ricerca, alle richieste di contatto e un breve menu ai contenuti
del sito: argomenti di carattere generale, biografie, curiosità.
All’interno
del sito, oltre al tradizionale menu dei contenuti distribuiti secondo i
periodi storici, troviamo due classifiche aggiornate degli argomenti di
maggiore interesse e dei cinque articoli più apprezzati.
L’utente è il navigatore generico del web con
interessi di carattere storico, possiamo immaginare uno studente delle scuole
superiori impegnato in una ricerca.
Navigando
il sito si possono incontrare articoli ben documentati e corredati da materiale
grafico e video, non banali e in grado perciò di soddisfare un visitatore
esigente. Uno di questi articoli, nella sezione dedicata alla storia
contemporanea, è quello dedicato al massacro di Tlatelolco (o della Piazza
delle Tre Culture).
Tlatelolco (dal nome di un quartiere di Città
del Messico) è uno degli eventi più tragici e al tempo stesso più misconosciuti
del 1968. In breve, il 2 ottobre di quell’anno nella piazza detta di Tlatelolco
o delle Tre Culture, l’esercito messicano appoggiato da corpi speciali di
polizia aprì il fuoco su una moltitudine di studenti universitari inermi
uccidendone un numero ancora oggi imprecisato ma valutabile oltre le trecento
unità. L’attenzione, peraltro scarsa, dell’opinione pubblica internazionale fu
presto sviata dall’inizio delle Olimpiadi estive dieci giorni più tardi e
proprio nella capitale messicana.
La repressione fu voluta dal PRI, il
partito-stato che allora dominava il Messico per soffocare il movimento
studentesco e preservare l’immagine di un Paese concorde alla vigilia di un
appuntamento prestigioso come le Olimpiadi, le prime a svolgersi in America
Latina.
Il 1968, nell’immaginario collettivo, è
ricordato per altri eventi, l’offensiva del Tet in Vietnam, il Maggio Francese,
la Primavera di Praga, non per questa carneficina che costituisce una vera e
propria anticipazione del massacro di Piazza Tienanmen.
Nessuno
pagò per quel crimine anche se innegabili appaiono le responsabilità
dell’allora presidente Gustavo Díaz Ordaz e del suo ministro dell’interno e
successore alla presidenza Luis Echeverría Álvarez.
Gustavo
Díaz Ordaz
Luis Echeverría Álvarez
L’articolo su Tlatelolco,
scritto
da Gonzalo Ruiz e pubblicato sul sito spagnolo il 22 ottobre 2015, entra subito
nell’argomento senza preamboli, senza retorica e con una buona mole di dati
storici. L’effetto negativo dello scrolling,
inevitabile per la lunghezza del testo, è attenuato con l’intelligente
inserzione di un menu a scomparsa con i link alle cinque sezioni che compongono
l’articolo:
Interessante la presenza di 7 fotografie
d’epoca (con i credits, es: AP) che
accompagnano i brani di testo; meno condivisibile l’uso insistito e troppo
didascalico del grassetto. La seconda foto contiene insieme ai credits il rimando a risorse aggiuntive in
lingua inglese contenute nel sito www.radioriaries.org:
La quinta e ultima sezione dell’articolo è
costituita dal link a un video sull’argomento trattato. Si tratta di un filmato
di 19 minuti e 26 secondi diviso in due parti e realizzato nel 1998 dalla rete
televisiva messicana Televisa e postato su Youtube dall’utente “chuyster2010” il
2 ottobre 2010, quarantaduesimo anniversario del massacro:
L’articolo termine con i link per la
condivisione sui social media, il contatore dei voti finora ottenuti e
l’opzione di gradimento da una a cinque stelle.
Concludiamo questa riflessione segnalando che
il presidente Gustavo Díaz Ordaz (1911 - 1979) risulta ancora oggi insignito
del cavalierato di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell'Ordine al Merito
della Repubblica Italiana[i]…
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