Il sito www.history.com, versione
online del canale televisivo in precedenza noto come “History Channel”, può
essere considerato come il prototipo della concezione americana della
divulgazione storica come “infotainment”, senza attribuire necessariamente al
termine una connotazione negativa.
L’obiettivo
perseguito, e in effetti raggiunto, è quello di fornire nozioni basilari di
storia, e soprattutto di storia statunitense come si evince dal link stesso del
sito (History. Com - American & World History), a un pubblico vasto ed
eterogeneo.
La schermata iniziale del sito ha
un’impostazione classica e user friendly:
nella barra superiore l’elenco dei social
media e i link per la
registrazione e la visione del canale televisivo su pc.
Subito dopo segue la principale con il menu
del sito accanto al logo; mentre la barra dei sottomenu ci mostra chiaramente
l’impostazione generalista dei contenuti: l’immancabile “This day in history”
per la ricerca degli eventi associati ad ogni data, il link “Ask History” che
si potrebbe tradurre nel classico “Lo sapevate che…” dei settimanali di
enigmistica, il link “Hungry History” con informazioni sulla storia della
cucina.
Se l’impressione iniziale può essere quella
di banalità e superficialità, un navigatore esigente trova materiale
interessante cliccando sul link degli argomenti (Topics).
Attraverso
i link di una pagina iniziale di menu, i capitoli fondamentali della storia
americana sono presentati da un articolo di taglio non accademico, leggibile in
scrolling e corredato da un buon apparato iconografico e di una lista finale di
parole chiave (Tags).
Nel menu di presentazione di ogni Topic
l’articolo è sempre accompagnato dai link a risorse multimediali quali Video e
Audio.
Gli
audio consistono in testimonianze di protagonisti del periodo in questione,
principalmente i presidenti americani in carica al tempo.
Più
creativi e ricchi di informazione i video, di durata standard (1, 2, 3 4 o 5
minuti) e con l’eventuale indicazione PG (Parental Guide), nei quali troviamo
interviste contemporanee a testimoni, storici, esperti militari, spezzoni di
documentari d’epoca e alcune ricostruzioni grafiche in 3D.
Il Topic dedicato agli anni ’60 si
contraddistingue proprio per la mole e varietà dei materiali multimediali: ben
157 video e 132 brani audio che coprono quel decennio epico e tormentato della
storia americana: i progetti di integrazione sociale delle amministrazioni
democratiche, i diritti civili, la Guerra Fredda, il Vietnam…
Di particolare interesse il filmato di 4
minuti dedicato ai disordini di Chicago dell’agosto ’68, il momento culminante
delle proteste contro la guerra in Vietnam:
I disordini, causati dal massiccio afflusso
in città di dimostranti in concomitanza con la Convention del Partito Democratico, colpirono l’attenzione
dell’opinione pubblica americana e internazionale per la dura e perfino
spropositata repressione poliziesca.
Tale
repressione ebbe il dichiarato appoggio dell’allora sindaco Richard J. Daley,
figura discussa e non esente da ombre.
Una canzone del ‘65, My Generation degli Who, fa da sfondo musicale del filmato e
introduce lo spettatore nell’atmosfera del tempo. Il montaggio veloce di
filmati d’epoca, sia a colori che in bianco nero è accompagnato dal progressivo
alternarsi sullo schermo di pop-up
con dati, “pillole”, e didascalie informative (numero dei poliziotti in
servizio, dei manifestanti, dei feriti, dei fermati, ecc.).
Solo al minuto 1.01 e 3.00 il volume della
musica si abbassa per lasciare spazio alla presa diretta dei filmati d’epoca:
in entrambi i casi si tratta di due voci critiche sull’operato del sindaco
Daley, la prima del leader della contestazione Abbie Hoffman, la seconda del
senatore democratico Abraham A. Ribicoff. L’effetto di realtà è amplificato
dalla citazione della stampa d’epoca, talvolta con l’immagine stessa dei
giornali.
Senza
soverchia retorica e anzi con esplicita ironia, è palese la comprensione delle
ragioni dei dimostranti e la riprovazione di metodi repressivi incompatibili
con la democrazia americana; a pochi giorni dall’invasione sovietica della
Cecoslovacchia si parlò infatti con sarcasmo dell’invasione di “Czechago”.
Nel complesso, History.com si caratterizza
come un prodotto ben fatto, aggiornato e perciò accattivante e in grado di
stimolare l’attenzione del grande pubblico.
Nicolò Gioacchino Titolo
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