A
poca distanza da Milano e Pavia, e per molto tempo al centro dei dissidi tra le
due città, sorge Vigevano, considerata “capoluogo” della Lomellina, quella
parte della Provincia di Pavia adagiata tra i corsi dei fiumi Sesia, a est, e
Ticino, a ovest. Terra di acque, di fiumi, rogge e canali, dedita da secoli
alla coltura risicola e all’allevamento intensivo di bestiame. Terra agricola e
primitiva, ma terra anche di bellezza e pregevoli opere d’arte.
Protagonista
indiscussa dell’industria calzaturiera italiana durante gli anni del secondo
dopoguerra, come evidenziato dalla celebre serie di romanzi dedicati alla
città, ad opera di Lucio Mastronardi, con la crisi che ha investito quel
determinato settore industriale Vigevano ha dovuto rispolverare il proprio
passato per cercare di mettere in evidenza, ancora una volta, il proprio nome,
e di legarlo così alla Storia e all’Arte.
Il
nome di Vigevano è legato a quello della Piazza Ducale, il baricentro della
vita sociale della città e fulcro dell’opera artistica di Bramante, che, sotto
il regno di Ludovico il Moro, signore di Milano, inaugurò la Piazza nel 1494,
avendo avuto come “collega”, tra gli altri, il genio di Leonardo da Vinci.
Il
Comune di Vigevano cerca, attraverso il proprio sito internet, di indirizzare
il turista verso questo gioiello dell’arte rinascimentale italiana, proponendo
anche diversi itinerari nella zona, cercando quindi di favorire lo sviluppo
turistico di un territorio non certamente conosciuto al grande pubblico,
nonostante la vicinanza con Milano, a causa delle poco lungimiranti politiche
degli scorsi decenni.
Come
si può vedere dalla schermata principale dedicata al turismo, il sito si
articola in sottosezioni che possono essere navigate anche in lingua inglese.
Oltre
alla galleria fotografica e alla correlata sezione descrittiva dei principali
monumenti della città, il sito propone all’utente il cicloturismo, utile a
esplorare le vie cittadine del centro storico, e itinerari attraverso l’altra
grande attrazione della zona, l’Area Naturalistica del Parco del Ticino,
polmone verde provinciale visitabile in bicicletta o a piedi tramite sentieri
che, di ponte in ponte e di bosco in bosco, condurranno fino al Ponte di barche
di Bereguardo e, più in là, fino a Pavia.
Ascrivibili
al genio di Leonardo da Vinci, esistono sul territorio vigevanese “punti
focali” della sua produzione architettonica, e anch’essi sono indicati nel sito
del Comune di Vigevano: si tratta della Sforzesca, al momento piccola frazione
comunale, al tempo di Ludovico il Moro, invece, villa padronale di campagna, e
del Mulino di Morabassa, dono nuziale del Moro a Beatrice d’Este e oggi sede di
una mostra permanente su Leonardo.
Il
sito, non particolarmente aggiornato per quanto riguarda layout e design, è
comunque ben fatto, di facile navigazione e intuitivo, oltre che utile al
navigatore-turista per quanto riguarda informazioni necessarie alla visita in
città:
Naturalmente
ci sarebbero molte altre cose da descrivere, ma, nonostante Vigevano non
compaia nella parte alta della classifica delle destinazioni turistiche
italiane, è consigliato andare a farvi visita: a mezz’ora di treno da Milano è
possibile scoprire un piccolo angolo di provincia, incastonato tra le risaie e
il fiume, su cui secoli e secoli fa il Signore di Milano decise di investire
risorse per il piacere suo personale e dei suoi sudditi, persone come noi, che
poterono ammirare, proprio come facciamo noi oggi, quel grandioso manufatto
rinascimentale che ha reso il centro cittadino una piccola perla in mezzo alla
campagna.
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