Scopo di ogni artista è arrestare il movimento, che è vita, con mezzi artificiali,
e tenerlo fermo ma in tal modo che cent’anni dopo, quando un estraneo lo guarderà,torni a muoversi, perché è vita.
William Faulkner
La fotografia durerà poco, per l'evidente superiorità della pittura.
1829, Journal des Savants
(periodico scientifico francese)
A Firenze, nel 1852, i due fratelli Alinari fondarono un laboratorio fotografico che, in pochi anni, si affermò sul piano nazionale ed internazionale. Il suo sviluppo è andato di pari passo con quello della disciplina fotografica, tanto che oggi l'azienda possiede un archivio di 4 milioni di foto completamente digitalizzato nel 2001. Nel mio percorso di riflessione sul rapporto tra immagine analogica e storia, non poteva dunque mancare un "vagabondaggio ragionato" attraverso il portale www.corporate.alinari.it .
Mi spiego meglio. Dopo un'attenta analisi complessiva, ho approfondito l’esplorazione delle sezioni che più mi hanno colpita per la ricchezza e la accessibilità delle fonti. Mia intenzione è condurvi proprio attraverso queste ultime. Non una navigazione “esaustiva”, quindi, bensì fondata su presupposti chiari. E personali.
Pronti ?
La
home
page
è strutturata in modo tale da fornire richiami per tutte le macro
aree tematiche sviluppate nel portale. La mia attenzione è stata
catturata, in
primis, dal
titolo Alinari.
Cliccandolo
sono stata così reindirizzata alla sezione del portale che illustra
storia e mission
di
questa autorevole azienda.
La
schermata iniziale presenta una barra superiore che compare di
default
in
tutte le pagine.
Concentriamo
però l’attenzione sul menu sottostante, suddiviso in cinque voci.
La mia attenzione è stata catturata subito da quelle denominate
Alinari
Archives ed
Alinari
Educational (lascio
a voi il piacere di scoprire le restanti).
Ovvero
dai leggendari archivi e dal comparto legato alla fotografia come
strumento formativo. Partiamo da quest’ultimo.
Razzolando
nel portale, ho scovato in questa
pagina
il “manifesto
programmatico” della Alinari, incentrato sulle molteplici “virtù
sociali” della fotografia. Essa viene qui definita come “fonte
inesauribile”
di documentazione storica, ma anche come strumento in grado di
“generare
valori nell’ambito della società della comunicazione visiva”.
Da qui l’idea dell’azienda di creare due specifici servizi per
tutti coloro “che
utilizzano le
immagini a fini di ricerca, di studio, di discussione, di
documentazione personale”.
Andiamo
quindi ad esplorarlo. Prima di tutto, data la “densità” dei
contenuti, è fondamentale chiarirsi il modo in cui sono state
strutturati
(date un po’ un’occhiata alle aree cui fanno riferimento le
immagini archiviate). Senza dimenticare di comprendere, specie per
questo genere di risorse on line, i termini
di accesso al servizio.
Infatti, a seconda delle esigenze dell’utente, quest’ultimo potrà
scegliere tra due opzioni. Effettuare una registrazione gratuita al
sito (come nel mio caso), che permette una ricerca libera
nell’archivio e l'accesso alle fotografie. Oppure stipulare un
abbonamento a pagamento, che garantisce più vantaggiose ed efficaci
condizioni d’utilizzo dei materiali. La medesima formula è
applicata anche alla fruizione di “pacchetti tematici”
di risorse.
Ma
torniamo alla homepage.
Dopo aver effettuato il login,
è possibile cominciare la ricerca libera compilando l’apposito
modulo. E’ sufficiente scrivere una parola–chiave, spuntare nella
parte destra dello schermo i generici tipi di fonte da includere nei
risultati finali e cliccare su cerca.
Vi faccio notare la presenza della categoria arte tra i criteri di ricerca. Questo elemento è un forte segno di continuità per un’azienda che più di 160 anni fa si affermò proprio attraverso il ritratto fotografico del patrimonio artistico italiano. Fate una prova: selezionate esclusivamente arte e … lasciatevi stupire !
Ma torniamo a noi. La pagina di destinazione ci permette una “ulteriore scrematura” dei risultati, attraverso l’eventuale aggiunta di un altro termine e l’impostazione di limiti cronologici per i documenti. Nella carrellata dei risultati compaiono le fotografie singole. Cliccando su ognuna di esse verrà visualizzata la specifica “carta di identità”, completa di una concisa ed efficace descrizione e di tags utili per focalizzare ulteriormente la nostra ricerca. Da notare come il menu di quattro voci sotto il modulo di ricerca sia riservato ai detentori di abbonamento. Mentre se analizziamo il quadrante inferiore destro dello schermo noteremo la possibilità di ordinare le immagini secondo data di pubblicazione o di scatto.
La mia valutazione complessiva su Photo Library Educational? Sicuramente questo sito ha il pregio di mettere a disposizione degli utenti un bacino di risorse iconografiche eterogeneo, stratificato nel tempo e ben articolato. D’altro canto, inutile negare che sia sul fronte degli strumenti di ricerca sia sul fronte del concreto utilizzo delle immagini diventa quasi obbligatorio il ricorso all’abbonamento. Ma, modestamente, ritengo che degli aspiranti comunicatori storici
potrebbero prendere in considerazione questa eventualità,
considerata la intrigante ampiezza di questo archivio e la sua
scrupolosa organizzazione.
Ma
ora facciamo un passo indietro, torniamo alla schermata
di apertura
del portale e cominciamo il nostro tour attraverso gli Alinari
Archives
cliccando
sulla omonima voce di menu. Anche in questo caso veniamo rimandati di
fatto ad un altro sito, il cui accesso è ancora una volta vincolato
ad una registrazione gratuita. Procedura che non ho trascurato.
Ecco dunque che l’organizzazione della schermata iniziale ci offre un quadro preciso delle risorse in cui potremo imbatterci. A sinistra sono visualizzati i link agli archivi rappresentati, i quali pur non essendo di proprietà di Alinari ne condividono filosofia di fondo, obiettivi o partnership mirate. Grazie ad Alinari, dunque, l’utente interessato può aprire “finestre” su interi mondi di immagini, storie, progetti. Provare per credere…
Ma è il modulo sulla destra della finestra di apertura ad interessarmi maggiormente. All’interno del box Contenuti, sono riepilogate le quattro grandi aree tematiche in cui essi sono strutturati: Archivi, Dossiers, Ricorrenze, Fotografi. Concentriamoci sui primi due. In Archivi sono inseriti concisi riferimenti agli archivi rappresentati (esatto, quelli già visualizzati nella schermata iniziale) e a quelli gestiti da Alinari. Anche in questo caso, consiglio vivamente di lasciarsi guidare dalla curiosità e di esplorare questi siti web legati al mondo della fotografia e dell’immagine. Solo così credo potrà manifestarsi qualche “scoperta” ! Ad esempio è proprio la Alinari ad occuparsi del patrimonio audiovisivo dell'Istituto LUCE per conto del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.
A essere onesta, le vere "miniere" per me sono annidate nei Dossiers. Questi albums di immagini riguardano le tematiche più disparate e raccolgono immagini rigorosamente censite e classificate. Scegliamo, ad esempio, quello inerente l'utilizzo dei gas nella Prima Guerra Mondiale. Vedremo che si apre sulla carrellata di risorse reperibili al suo interno.
A
questo punto mi pare opportuno accennare ai due strumenti del portale
che più mi hanno favorevolmente colpita. Innanzitutto la possibilità
di scelta tra una ricerca libera ed una più articolata. Infatti, una
volta entrati nel dossier, la banda superiore permette di sviluppare
una ricerca avanzata attraverso parametri quali Fotografo,
Luogo, Tecnica Fotografica...
Inoltre,
è possibile salvare le immagini prescelte in un Lightbox
(opposizione
metaforica alla "camera oscura"?) che compare sul fondo
della pagina. Se selezioniamo una fotografia, ecco che questa "salta"
in primo piano insieme ad una breve didascalia. Eppure non finisce
qui. Infatti, grazie a tale strumento ci è offerta l'opportunità di
riporre le immagini in cartelle, aggiungere didascalie, inviarle via
email.... Fate un po' di pratica, vi accorgerete di quanto sia
stimolante costruire questo piccolo "archivio personalizzato"
!
Che
dire, per concludere ? Sia che siate aspiranti comunicatori storici o
semplicemente individui consapevoli dell'ambiguo, meraviglioso potere
dell'immagine nel raccontare storie... gli Archivi Alinari vi
aspettano !
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