Il
progetto “Una città per gli archivi” prende avvio nel 2007 per volontà della Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna
e della Fondazione del Monte diBologna e Ravenna.
Il
progetto comprende sia interventi di conservazione e catalogazione fisica degli
archivi bolognesi, sia la digitalizzazione del materiale originale e il suo
ordinamento attraverso la redazione di inventari informatizzati. Un gruppo di
lavoro di più di ottanta esperti ha seguito le fasi di riordino, catalogazione
e digitalizzazione del materiale più disparato: cartaceo, fotografico,
audio-visivo. Una serie di materiali prodotti e raccolti, fino a quel momento,
da soggetti diversi: archivi di famiglia, di partiti e sindacati, di
istituzioni assistenziali, scolastiche o religiose, archivi delle
amministrazioni locali o degli uffici periferici dell’amministrazione statale. In
totale, ad aprile 2010 - data di presentazione ufficiale del progetto - erano
stati interessati da questo lavoro di conservazione e digitalizzazione circa
200 archivi bolognesi, rappresentativi della memoria cittadina e provinciale
per i secoli XIX e XX.
Nell’aprile
2013 il progetto è giunto ad una fase successiva, con la presentazione al
pubblico del portale www.cittadegliarchivi.it. L’inventariazione e la consultazione di una parte
del materiale digitalizzato è stata possibile grazie all’utilizzo della
piattaforma xDams, permettendo la
costituzione di un patrimonio informativo composto da oltre 307 mila schede
descrittive e da 38 mila parole chiave.
Accedendo
alla home del sito è possibile visualizzare i più recenti inserimenti di
archivi, le informazioni utili alla consultazione e le ultime notizie, oltre ad
un video promozionale del progetto stesso.
La
navigazione e la consultazione degli archivi presenti nella piattaforma, nonché
del materiale digitalizzato, è possibile attraverso l’utilizzo delle icone
presenti all’interno del banner iniziale: “consulta gli archivi”, “percorsi”,
“mostre virtuali” e “notizie”.
Attivando
la sezione “consulta gliarchivi”, si viene rimandati alla griglia di ricerca. Il portale prevede
diverse possibilità di consultazione, come la “ricerca semplice”, la “ricerca
avanzata” e la “ricerca per parole chiave”. La griglia in questione è ben
strutturata e di facile utilizzo, permettendo anche la selezione di determinati
spazi temporali, l’eventuale presenza di materiale digitalizzato e pertanto
immediatamente consultabile e la tipologia di materiale da ricercare (cartaceo,
audiovisivo, fotografico, sonoro, manifesti). Una volta effettuata la propria
ricerca, a destra dello schermo si apre la nuova pagina “risultati della
ricerca” che permette, tramite scorrimento, di visualizzare la descrizione del
materiale trovato, fornisce la sua collocazione fisica e, laddove il contenuto
sia stato digitalizzato, di prenderne diretta visione.
Nella
sezione “consulta gli archivi”si può inoltre selezionare l’elenco di tutti gli
inventari pubblicati, dal quale è possibile partire per consultare ogni singolo
archivio descritto e ricercare così il materiale che si desidera visionare.
Nella
sezione “percorsi” è
possibile effettuare ricerche selettive, incrociando date, luoghi, istituzioni
produttrici del fondo (persone e famiglie), istituzione conservative (enti),
eccetera. Inserendo la parola chiave selezionata si viene rimandati ad un vero
e proprio schema che, attraverso interconnessioni multimediali, ricostruisce a
360 gradi i possibili sviluppi della ricerca stessa.
Selezionando
una di queste interconnessioni la ricerca procede con la visualizzazione del
materiale selezionato, la sua descrizione e la sua collocazione. Laddove vi sia
materiale già digitalizzato, anche in questo caso, è possibile la sua immediata
consultazione.
Questa
sezione risulta però – come anticipavo - di non facile fruibilità. Pur essendo
ottimo l’intento - perché permette di ricostruire in forma plastica vite e
percorsi di singoli soggetti, enti, eventi – non è stata ancora sviluppata una
rete di connessioni così ampia e molte delle ricerche da me effettuate non sono
andate a buon fine. In tal senso mi spiego l’inserimento nella sezione “primo
piano” della home page di alcuni percorsi già predisposti dai gestori del sito.
Questi sì ben comprensibili e funzionali ai fini di una ricerca ben indirizzata
e non casuale. Ad oggi – a mio parere - applicare la ricerca libera alla
sezione “percorsi” risulta di non facile utilizzo. Questo sarebbe un aspetto su
cui lavorare.
Accedendo
alla sezione “mostrevirtuali”, sempre presente nel banner in home page, vengono fornite diverse
gallerie di documenti digitalizzati che vanno a comporre molteplici narrazioni
fattuali della storia del territorio bolognese. Si tratta di vere e proprie
riproduzioni multimediali di materiali cartacei, audiovisivi ma soprattutto
fotografici, organizzati per temi ed eventi, che vanno a comporre gallerie on
line di facile consultazione.
In
base alle “mostre” che ho potuto visualizzare risulta di indubbio interesse –
soprattutto per quanto riguarda la componente fotografica – la potenzialità di
questo strumento. L’unico aspetto negativo da sottolineare riguarda la scarsa
descrizione dell’evento selezionato: in sostanza le gallerie vengono rese
visibili senza un’adeguata ricostruzione storica del tema e del filo conduttore
che tiene insieme i singoli materiali. Si riscontra una grande attenzione e una
grande qualità del materiale digitalizzato ma una spiccata assenza della trama
che dovrebbe guidare la consultazione del materiale stesso. Le riproduzioni
digitali – secondo i dati forniti in home page - arriveranno a breve a 200
mila.
Ultima
sezione presente nel banner e quella delle “notizie”. Si tratta di uno
strumento importante, di cui è dato ampio spazio nella home page stessa, che
permette di informarsi rispetto agli archivi di più recente catalogazione e
inserimento all’interno del progetto stesso, del percorso di digitalizzazione
del nuovo materiale acquisito e delle mostre disponibili nell’apposita sezione.
Per un pubblico – speriamo in crescita – abituato ad utilizzare tale strumento
per le proprie ricerche, la sezione “notizie” risulta un importante strumento
per restare aggiornati sulle novità presenti nel sito.
Il
progetto “Una città per gli archivi” e il portale www.cittadegliarchivi.it si candidano ad essere un’utile e moderno strumento
di catalogazione e digitalizzazione del più disparato materiale archivistico
bolognese, che altrimenti andrebbe – triste destino degli archivi basati
esclusivamente su supporti cartacei – inesorabilmente perduto col passare del
tempo. Si tratta insomma, nonostante alcuni limiti che ho riscontrato, di un
importante progetto che traghetterà gli archivi bolognesi nel Terzo millennio e
renderà più fruibile la loro consultazione.
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