venerdì 2 dicembre 2011

Storia... da toccare!

Dal 15 al 30 novembre scorso la biblioteca Salaborsa di Bologna ha ospitato "Storia da toccare. Il panorama Garibaldi su schermo interattivo", un’installazione a cura del Centro Studi Brown University e della Fondazione Carisbo. Il titolo è sicuramente azzeccato, dato che l’installazione offre realmente la possibilità di toccare con mano la vita e le imprese di Garibaldi così come James John Story le ha rappresentate nel suo Garibaldi Panorama, un dipinto circolare alto un metro e mezzo e lungo 84 metri, completato a Londra nel 1859.
Ogni epoca, si sa, ha i suoi mezzi per comunicare la storia, ma nel corso dei secoli questi mezzi possono tornare, se non di moda, perlomeno utili. Così, se alla fine del Settecento a spopolare erano appunto i Panorama, ecco che nel XXII secolo essi vengono non solo riscoperti ma, proprio come allora, resi fruibili a chiunque desideri vedere la storia. Con tutti gli accorgimenti e le innovazioni del caso, ovviamente. La tavola interattiva della Brown University, infatti, non permette soltanto di sfogliare, attraverso la modalità touchscreen, i 54 dipinti che compongono il Panorama. Essa mette a disposizione anche un paio di cuffie, indossando le quali l’immersione nella vita garibaldina coinvolge perfino la dimensione uditiva. Così, mentre con le dita ci si diverte a ingrandire immagini e dettagli, in cuffia si può ascoltare la descrizione artistica del dipinto o la contestualizzazione storica della vicenda raffigurata. Ulteriori possibilità di approfondimento sono offerte dai documenti correlati alle scene del Panorama: manoscritti, ritratti, immagini attuali dei luoghi tratteggiati dal pennello di James Story, ecc.
L’installazione è un efficace, originale e coinvolgente strumento per calare il pubblico in un vero “panorama” di contenuti: curiosità, approfondimenti e documenti storici che, così presentati, risultano di piacevole e veloce fruizione almeno per chi, avendo una certa dimestichezza con le nuove tecnologie, impiega pochi minuti a mettere in pratica le succinte e schematiche istruzioni riportate sulla tavola interattiva. Tutti gli altri, invece, potrebbero trovarsi in difficoltà di fronte a uno schermo privo della classica tastiera a cui magari sono abituati. E se, come nel caso della Piazza Coperta della Salaborsa, nelle vicinanze non c’è una persona di riferimento a cui chiedere aiuto, ecco che la fruizione potrebbe addirittura non avere inizio. Questa osservazione si allaccia all’impressione generale di “abbandono” che l’esposizione del Panorama all’interno della biblioteca potrebbe aver giustamente suscitato nel pubblico: la tavola sembrava infatti essere stata parcheggiata in un angolo, senza postazioni che ne consentissero una fruizione confortevole e senza che nessuno al banco informazioni della biblioteca fosse in grado di fornire indicazioni su genesi, caratteristiche e finalità del progetto.
Insomma, se si volesse cercare il tallone d’Achille di questo strumento sicuramente innovativo per la comunicazione storica, non lo si troverebbe né nei suoi tools né nel target di utenti cui è rivolto (un target ampio e variegato, e non ristretto alla sola “gioventù digitalizzata” dato che chiunque con un po’ di pratica potrebbe in poco tempo acquisire manualità con la tavola interattiva), quanto piuttosto nel contesto specifico in cui è stato reso accessibile al pubblico bolognese. Ma insomma – viene da chiedersi – se nell’Ottocento, per rendere godibili i Panorama, si costruivano appositamente edifici di forma cilindrica con piattaforma visiva al centro, possibile che noi altri, nel 2011, non riusciamo ad allestire un angolino più consono allo scopo?




N.B. Per maggiori informazioni: qui la pagina web del Center Digital Scholarship della Brown University Library dedicata al Panorama Garibaldi; qui invece un video che illustra le idee guida alla base del progetto e in cui viene data una dimostrazione delle molteplici applicazioni offerte dall'installazione.

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